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Intervista a Calipso: surreale e onirico

In questa intervista vi presento la talentuosa Calipso, con i suoi lavori surrealisti e onirici fatti con tecnica grafica digitale e rapidografo.

Calipso: Nascita di un percorso artistico

Quando e come nasce il tuo percorso artistico?
Il mio percorso artistico ha origine in età infantile, mio nonno mi ha insegnato a disegnare e colorare e con lui ho mosso i primi passi all’interno del mondo
dell’arte.

Ricordo che era una delle poche attività che riuscivo a fare con costanza e ovunque. Più avanti nel mio percorso scolastico tra elementari e medie ho sempre avuto la necessità di disegnare in qualsiasi momento della giornata, perciò mi portavo sempre un quaderno dei disegni.

Spinta da questa passione viscerale ho scelto di frequentare il liceo artistico per dare libero sfogo a tutta la mia creatività, sperimentare e imparare diverse tecniche come la scultura in argilla che mi porto sempre nel cuore.

Negli anni successivi al liceo ho continuato a formarmi prevalentemente da autodidatta, seguendo corsi online e sperimentando anche illustrazioni in digitale con diversi strumenti, progetti grafici e in 3D.

Influenze artistiche e stilistiche

Quali persone, situazioni o artisti hanno influenzato maggiormente il tuo
lavoro?

Ho iniziato a riconoscermi veramente in uno stile e trovare il mio percorso dopo tanti anni, soltanto nel 2020. Durante la quarantena in pandemia da covid-19,
vittima di una brutta depressione cercavo sollievo nell’arte.

Mi son resa conto che l’utilizzo del puntinismo e dell’inchiostro nero aveva su di me un effetto calmante e rassicurante, più disegnavo puntini più riuscivo ad allontanare i brutti pensieri e perdermi nel foglio. Sentivo la necessità di esprimere il dolore che mi portavo dentro, il costante senso di inadeguatezza e l’ansia verso il futuro.

Il surrealismo mi ha aiutata in questo senso, permettendomi di rappresentare fisicamente concetti totalmente astratti. Ho iniziato a prendere ispirazione da diversi artisti che seguono un ò questa corrente, alcuni dei più influenti per me: Henn Kim, Apollonia Saintclair, Francisco Goya, Francis Bacon, Caterina Costa.

L’arte come specchio, tavoletta grafica e rapidografo


Cosa vuoi esprimere attraverso l’arte?
Ho sempre avuto il desiderio di esprimere con l’arte quello che non si riesce mai ad esternare con le parole o con i fatti. Mi piace pensare che chiunque possa
guardare una mia opera e sentirsi capito, guardarsi un po’ allo specchio e rendersi conto che l’arte non lascia mai soli, l’arte unisce. Ecco, vorrei esprimere questo: unione, comprensione, libertà di essere chi vuoi essere e di esprimere chi sei, sempre.

Mi piacerebbe approfondire sul tuo ultimo progetto artistico, tra tavoletta grafica e puntinismo con il rapidografo, cosa puoi dirci?
Una delle sfide più difficili per me è stata cercare di trasportare il puntinismo o comunque il senso di pace che avevo con rapidografo e carta all’interno del
mondo digitale.

Non mi sentivo mai particolarmente appagata da questi nuovi strumenti e mi sentivo lontana da tutto ciò che avevo imparato sino a quel momento. Poi con il tempo ho iniziato a familiarizzare con il colore, con diverse tecniche più o meno lontane dal mio solito stile e ho iniziato ad apprezzare il concetto di processo: l’arte come viaggio e non come destinazione.

L’arte come divertimento, svago e scoperta.

Ho ideato diversi progetti che sono riusciti a diventare un buon compromesso come la serie delle donne piumate e Homeless.

Calipso: il mercato dell’arte tra social e realtà

Qual è il tuo rapporto con il mercato? che possibilità ci sono di emergere per un giovane artista?
Purtroppo ad oggi penso che sia molto difficile per un artista emergere ed entrare nel mercato facendo solo quello che vorrebbe fare e solo alle sue condizioni,
senza mai snaturarsi per le richieste imposte da potenziali clienti.

Oggi i social offrono la possibilità di avere più visibilità e apprezzamento, ma è una percezione totalmente illusoria e sconfitta da un sempre maggiore e costante flusso di novità e concorrenza spietata.

Cosa consiglieresti ad un giovane che vorrebbe vivere di arte?
Il mio consiglio per i giovani artisti è quello di non lasciarsi scoraggiare da una società che ancora considera la categoria dei lavoratori nel settore dell’arte dei
semplici sognatori che vivono di nulla.

Continuare ad investire sulla propria formazione è fondamentale per trovare un equilibrio nel mondo lavorativo di oggi tra quello che sappiamo e che vorremmo fare e quello che il mondo del lavoro richiede al momento. Non lasciarsi mai buttare giù dai momenti di scarsa ispirazione che potrebbero portare ad allontanarsi dall’arte.

Andare spesso a vedere le mostre e frequentare musei aiuta la creatività anche quando ci sentiamo persi.

Potrebbe tornare utile anche separare progetti privati di pura soddisfazione personale da progetti lavorativi, guidati da richieste specifiche e
con poco o niente di personale.

Calipso – Contatti:

Link lavorativo per le commissioni: https://it.fiverr.com/caalipsoo?up_rollout=true

Instagram: https://www.instagram.com/caalipsoo/

Francesco Cogoni

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Intervista a Carlotta Sanna: surreale e onirico
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Intervista a Calipso, artista che presenta una figurazione surrealista e onirica con tecnica grafica digitale e rapidografo.
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