Intervista a Chiara Migliucci: Effetto Doppler
Chiara Migliucci, poetessa e cofondatrice del collettivo di poesia “La Penna di Calliope”, ci accompagna nel suo viaggio poetico iniziato durante la pandemia e concretizzatosi nella raccolta Effetto Doppler. Attraverso le sue parole scopriamo come la scrittura sia diventata per lei una dimensione intima e al contempo condivisa. Uno spazio in cui empatia e riflessione si intrecciano. In questa intervista, Chiara esplora il suo rapporto con la poesia, le influenze che l’hanno guidata e le prospettive per i giovani autori in un panorama editoriale in evoluzione.

Chiara Migliucci: Quando Nasce la Passione per la Scrittura?
F.C. Quando è nata in te la passione per la scrittura e in che modo hai deciso di dedicarle un ruolo centrale nella tua vita?
C.M. La mia passione per la scrittura nasce in piena pandemia, mi piace dire che quando non era possibile essere vicini tra noi, ho sentito il bisogno impellente di comunicare al mondo intero con le mie parole.
Ho iniziato mettendo su carta i miei pensieri, le mie idee. A Mano a mano queste riflessioni sono diventate più corpose: ho iniziato ad usare metafore, poi rime e così via. La pandemia si è conclusa ma mi ha lasciato tra le altre cose anche qualcosa di positivo: un nuovo modo di intuire la vita e raccontarla “a parole mie”,
letteralmente.
L’Importanza dei Social nella Crescita Artistica
I social per me sono stati importanti, non credo siano soltanto un mezzo per distrarsi o spegnere il cervello, possono anche avere la funzione inversa: crearsi un proprio spazio (anche se virtuale) in cui esprimere la propria persona; sul web ho conosciuto persone meravigliose e ho avuto anche modo di confrontarmi con più penne, molto differenti dalla mia, ciò mi ha fatto crescere, al di là dello stile, umanamente.
Il Collettivo “La Penna di Calliope”: Una Comunità di Poesia
Per me è stata Fondamentale la presenza del circolo letterario “La Penna di Calliope”, collettivo di poesia autogestito di cui sono cofondatrice; i ragazzi che ne fanno parte (e sono tanti) mi stimolano ogni giorno con nuovi scritti, riflessioni riguardanti la cultura e la letteratura, insomma, mi hanno fatto capire quanto mi fa stare bene questo mondo, e ho tanta voglia di starci dentro.
Chiara Migliucci, Influenze Letterarie: Da Ungaretti a Sereni
F.C. Ci sono persone, esperienze o autori che hanno profondamente influenzato il tuo percorso letterario?
C.M. Sì, sono sempre alla ricerca di nuovi autori, contemporanei o classici, da leggere di continuo.
Penso che ogni penna, anche la più acerba, possa avere visioni che io non ho e viceversa. Siamo tutti così profondamente differenti, con vissuti, sensibilità e modi di interiorizzare il circostante assolutamente complementari; questo per dire che adoro i classici, ma cerco di non fermarmi mai a delle formule già preimpostate, cerco di divorare ogni cosa che possa assumere forma di Poesia.
Tra i miei riferimenti maggiori c’è sicuramente Ungaretti, da cui cerco di apprendere il senso dello “Spazio vuoto” sul foglio; perché anche il silenzio può comunicare tanto. Inoltre ho grande stima di Pascoli, adoro il suo modo di concepire i vocaboli in maniera pura: come farebbe un bambino, ogni parola aveva per lui la stessa dignità di qualsiasi altra: non esistono parole semplici o complesse, ma solo parole che conosciamo e che soprattutto, hanno un senso funzionale e onomatopeico che ben si sposa in un determinato contesto. Anche Vittorio Sereni, meno conosciuto, è di grande ispirazione per me, in particolare il suo liricismo e la sua introspezione che straborda dal foglio e ogni volta mi fa stringere il cuore.
“Effetto Doppler”: Una Raccolta di Poesia Empatica
F.C. Con i tuoi versi, cosa speri di trasmettere ai lettori, in particolare attraverso “Effetto Doppler”?
C.M. Effetto Doppler, la mia raccolta di poesie edita da Nulla Die, è il tentativo di mettere in ordine i miei pensieri caotici; ho sempre mille progetti e idee, ma purtroppo, la ma mente viaggia molto più velocemente di quanto io sia capace di starle dietro. È una finestra sulla mia anima, quella che procede lentamente.
Mi sono presa il mio tempo, ho osservato e capito del mondo il più possibile, al meglio delle mie capacità, e quello che ne è venuto fuori non poteva che essere questo: una raccolta di poesia.

“Effetto Doppler” di Chiara Migliucci
F.C. Parlaci di “Effetto Doppler”: come è nato questo progetto e qual è il suo tema centrale?
C.M. “Effetto Doppler” è un chiaro riferimento scientifico, ma non deve spaventare il titolo: è un libro che parla di sentimenti e di umanità. Il tema centrale è quello dell’empatia. Con effetto doppler si intende quel particolare fenomeno fisico in cui una fonte sonora in movimento permette di far percepire il suono stesso più acuto: ne sta aumentando la frequenza.
Per essere più chiari, è ciò che accade nelle sirene delle ambulanze ad esempio; quando la macchina si avvicina a noi, abbiamo la sensazione che il suono sia più squillante e più ovattato quando si allontana, ciò è causato proprio dall’effetto doppler che citavo pocanzi.
Il parallelismo con i sentimenti è proprio qui: l’atto stesso di scegliere (e sottolineo scegliere) di avvicinarsi all’altro aumenta il nostro “radar sensibile”, siamo a mio parere come delle bolle d’emotività, il metterci in marcia verso l’altro ci fa essere più “vibranti di empatia” e ciò ci permette di guardare dentro l’altro e capire quanto si unico e per tanto uguale a noi, perché pieno di ricchezze, come una miniera piena di pietre preziose, ma che non saranno mai uguali alle mie e viceversa; la silloge è divisa in due sezioni; Algebra dei miei limiti, in cui analizzo lo “stare fermi” e non percepire l’altro e quindi sé come unici, ma anche come punto di partenza fondamentale: sé stessi per procedere ad avvicinarsi al prossimo.
C’è poi Combinazioni Minerali non lineari, perché appunto, siamo la combinazione di tutte le nostre pietre preziose.
Il Ruolo delle Case Editrici per i Giovani Autori
F.C. Come descriveresti il tuo rapporto con le case editrici? Che prospettive vedi per i giovani autori che desiderano emergere nel mondo della poesia?
C.M. Ho un buon rapporto con le case editrici, soprattutto con la Nulla Die, sono assolutamente serissimi, disponibili e soprattutto sono etici. Credono in quello che fanno e premiano la qualità al di là del commerciale, ciò non significa che non possano coincidere, ma spesso, la qualità è condizione necessaria ma non sufficiente, e la vendibilità è sufficiente e necessaria; credo d’altra parte che molte case editrici siano a tutti gli effetti delle industrie, e forse da un lato è meglio che sia così: significa che c’è mercato o che forse sta nascendo un mercato riguardante la poesia, e se sta nascendo un mercato allora la poesia si legge; e questo è un bene per chi vuol fare lo scrittore di mestiere.
Dobbiamo però combattere questo monopolio sostenendo i giovani autori. Non è un luogo comune purtroppo, in Italia vivere di scrittura è davvero complesso, quasi impossibile e io ritengo giusto che gli autori vengano degnamente retribuiti per i loro scritti, è una questione di principio, Nulla Die non è infatti una casa editrice che richiede denaro per la pubblicazione, di alcun tipo, ho molta stima di loro.
Consigli per Aspiranti Poeti
F.C. Che consiglio daresti a chi sogna di intraprendere la scrittura come professione e trovare una propria voce poetica?
C.M. Di non arrendersi ai primi no. È semplice da dire, ma non da fare. Ancora ricevo tanti no, cerco di prenderli come stimoli per andare avanti e migliorare, ma non devono impedire a noi giovani autori di buttarci, consiglio quindi di farsi ascoltare online ma soprattutto dal vivo; ritorno al principio parlando de La Penna di
Calliope; avere un luogo, non fisico, ma fatto di persone è per me fondamentale, mi stimola e mi aiuta, consiglio a tutti quindi di essere attivi sul territorio, partecipare ad iniziative culturali, presentazioni, eventi e così via, sono splendide occasioni per conoscere personalità interessanti e che possono a loro volta
interessarsi a noi.

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