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Intervista a Francesca Titas: il grido intimo

Francesca Titas è una giovane poetessa emergente, capace di trasformare emozioni e vissuti complessi in versi potenti e toccanti. Nelle sue opere, come la raccolta Caro Corpo, affronta temi universali come la malattia, la resilienza e l’identità femminile, intrecciandoli con un linguaggio poetico intimo e diretto. La sua scrittura nasce come esercizio terapeutico, ma si evolve in una missione per sensibilizzare e connettere.

Francesca Titas: la poetessa che trasforma dolore e resilienza in versi

F.C. Quando hai iniziato a scrivere poesie e cosa ti ha spinto a scegliere la scrittura come mezzo per esprimere le tue emozioni e i tuoi pensieri?

F.T. Io non ho mai saputo di voler scrivere. D’altronde, alcune cose è splendido non saperle, ma farsele crescere dentro senza accorgersene.

Sin da bambina, a scuola, ero molto brava nei temi e amavo la letteratura. In famiglia, mi hanno sempre commissionato lettere e biglietti. Le parole mi sgorgavano fuori come l’aria, ma io non mi sono mai chiesta il perché. Durante il liceo, la mia professoressa Daniela, colei grazie alla quale oggi scrivo, mi diceva sempre: Francesca, tu sei nata per scrivere.

Ricordo ancora le sue parole, ma a quel tempo era come se non le sentissi. Poi, dopo il diploma, volevo fare Lettere Moderne, a mia detta solo perché in italiano avevo ottimi voti. Ma poiché non era la facoltà che più si sposa con la modernità, decisi di fare infermieristica, per adeguarmi alle richieste attuali.

Poesia e lotta contro i disturbi alimentari

F.T. Il caso ha voluto che io non passassi il test di ammissione. Mi piace pensare di essermi messa i bastoni tra le ruote, perché in fondo volevo già fare dei libri la mia vita. All’università, quella passione è sbocciata come non mai. Poco dopo, durante la pandemia, ho finalmente accettato di avere dei disturbi legati al cibo e che dovevo curarmi.

In questo casuale intrecciarsi di circostanze, si è annidata la scrittura, come un modo per comprendere la malattia e farne un punto di forza che oggi celebra la mia sensibilità e l’infinito della mia anima.

Francesca Titas racconta la sua scrittura tra Alda Merini e l’esperienza personale

F.C. Quali autori o poeti hanno influenzato maggiormente il tuo stile e la tua sensibilità artistica? C’è un’opera in particolare che ti ha ispirata durante la stesura di Caro Corpo?

F.T. Caro Corpo si ispira alle donne che con la poesia hanno cercato di liberare il proprio corpo dagli schemi e dagli stereotipi social-culturali: maternità, magrezza, silenzio, conformità, sessualizzazione.

Prima tra tutte, Alda Merini, che ha fatto del corpo il centro della lotta per l’identità, la libertà e la dignità. Dalla violenza e la repressione subite nel manicomio alla denuncia di una società che marginalizza chi è considerato “diverso”, questa poetessa incarna perfettamente la mia musa ispiratrice.

Guardando a lei, mi sento donna con il pensiero, con la follia e con la cultura, e meno con il corpo.

Come Francesca Titas ha trovato la sua voce poetica nel caos della modernità

F.C. Per te, cosa significa scrivere?

F.T. Scrivere è stato il mezzo con cui ho potuto smettere di usare il mio corpo come strumento per affrontare la vita e per sentirmi adeguata. A volte, mi piace dire che io il cuore non l’ho nel petto, ma nelle mani.

Quando scrivo, io sento ed esisto. Soffro, amo, lascio andare e grido. Il che è perfettamente bilanciato alla mia incapacità di sentire con il corpo.

Spesso, ho soffocato le emozioni e le relazioni per la paura di essere troppo sensibile e di non essere abbastanza. E per anni, ho gestito questo limite litigando con il cibo, ma la scrittura è un modo di vivere nettamente migliore.

F.C. È un atto terapeutico, un mezzo per sensibilizzare o un modo per dare voce a temi che ritieni fondamentali?

F.T. Scrivere è il mio manifesto, la mia libertà e la mia ribellione. La penna racchiude in sé il coraggio che il mio corpo, genuinamente codardo, non ha avuto quasi mai. Il coraggio di dire basta e di farsi vedere, sentire, senza avere paura degli altri. Sulla pagina, sopravvivono la determinazione e la sicurezza che mi contraddistinguono.

E userò questa voce, con ogni mia possibilità, per educare il mondo a non criticare l’aspetto e l’uso dei corpi altrui – dall’aborto al peso forma, fino a un paio di pantaloni rosa (ricordando la storia di Andrea) – e dare reale dignità alla salute mentale.

Intervista a Francesca Titas: da una lettera al corpo a una raccolta poetica

F.C. In Caro Corpo, affronti tematiche delicate come i disturbi alimentari e i pregiudizi sulle malattie mentali. Qual è stato il processo creativo dietro questa raccolta? Hai trovato difficile mettere su carta esperienze e sentimenti così profondi?


F.T. Tutto è iniziato casualmente: Caro Corpo era un esercizio terapeutico che ho fatto grazie all’iniziativa di Animenta, un’associazione no profit che si occupa di sensibilizzare ai disturbi alimentari e supportare le persone che ne soffrono.

Si trattava letteralmente di scrivere una lettera al proprio corpo. Dopo due anni circa, avevo una marea di poesie dedicate al tema del corpo e dei disagi alimentari, ma l’idea fondante non c’era. Come in tutte le mie cose, non sapevo neanche di avere tra le mani un libro.

Un giorno, ho diviso quella lettera in cinque parti: ciascuna avrebbe aperto un capitolo del mio libro, che proprio per questo si intitola così.

Francesca Titas: “Scrivere è il coraggio che il mio corpo non ha avuto”

F.C. Come hai scelto la casa editrice Edizioni Dialoghi e quali passi consiglieresti a chi desidera pubblicare la propria opera per la prima volta?

F.T. Ho scelto la casa editrice Edizioni Dialoghi navigando in internet. Mi hanno proposto un contratto totalmente gratuito, che garantiva di non compromettere la mia volontà autoriale e i miei diritti. Nel processo di creazione, mi sono sentita realmente autrice, e non un burattino nelle loro mani.

Consigli ai giovani scrittori

F.C. Che consiglio daresti ai giovani come te che amano scrivere e sognano di vedere il proprio libro pubblicato?

F.T. Consiglio agli scrittori esordienti di non perdere mai la speranza, di crederci. Dico questo perché so già che la paura di non essere all’altezza li sta logorando: il
mondo dell’editoria oggi è così difficile, abusato, schernito a vantaggio di un sistema pre-confezionato mirato al maggior profitto. Ma voi scrivete per vivere e non per guadagnare, e non lavorerete neppure un giorno.

F.C. Quali sono gli errori da evitare e le qualità che ritieni fondamentali per riuscirci?


F.T. L’errore fondamentale da evitare è disunirsi.

L’errore fondamentale da evitare è disunirsi, citando un film Paolo Sorrentino. Dico ai giovani, scrittori e non: non vi disunite.

Siamo gravemente persuasi da un mondo che ha perso individualità, sacrificio e passione. I giovani di oggi si sentono annoiati, fragili e vuoti, perché stanno crescendo in un cassetto che li striminzisce e li intorpidisce, schiacciati da un ideale di vita utopistico e superficiale, che ha preso il sopravvento persino sul nostro aspetto fisico e sulle nostre scelte personali.

E chi non riesce a perseguirlo, si ammala perché scambia la diversità col fallimento. Non vi disunite, che significa non perdete la vostra essenza. Preservate l’alterità che vi rende unici e fatene il vostro valore. Non vi omologate agli altri per cercare di rientrare in un sistema falso e diseducativo, che ci mostra quanto basti essere superficiali per essere idolatrati e quanto sia facile mettere fine alla propria vita.

Evitare questo errore contiene in sé la qualità principe per sentirsi scrittori: andare contro corrente, con un pizzico di superficialità verso chi non ci appartiene.

Scopri Caro Corpo di Francesca Titas

Per avere la tua copia del libro al link: https://www.ibs.it/caro-corpo-quando-corpo-si-libro-francesca-titas/e/9788892793965

Contatti:

Profilo Facebook: Francesca Titas Facebook

Profilo Instagram: Francesca Titas (@francescatitas) • Foto e video di Instagram

Inoltre ci tengo a segnalarvi il profilo di una pagina di divulgazione letteraria dedicata a Cesare Pavese gestita da Francesca Titas che ho trovato veramente molto interessante: pavesefotografico • Foto e video di Instagram

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Francesco Cogoni.

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