Intervista a Gianfranco Mura
Oggi vi presento l’intervista a Gianfranco Mura che da domani inaugurerà la sua personale “Sant’Efisio e le calorose genti che vengono la terra del mare” promossa dalla Fondazione Bartoli Felter a Cura di Giangavino Pazzola Mostra personale del fotografo Gianfranco Mura | ConnectivArt.
Quando e come nasce la tua passione per la fotografia?
La mia passione per la fotografia nasce a Torino all’inizio degli anni ottanta, bazzicavo in una galleria d’arte contemporanea, dove ho incontrato i miei primi maestri con i quali ho iniziato il mio percorso.
Quali persone, situazioni o fotografi hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
Sono tante le persone e le cose che hanno influenzato il mio lavoro, sicuramente l’arte e gli artisti, la musica e i musicisti. I fotografi invece sono stati tanti, alcuni dei quali sono stati dei veri e propri maestri con i quali ho avuto la fortuna di collaborare per alcuni anni soprattutto nel periodo milanese.
Cosa vuoi esprimere attraverso la fotografia?
Attraverso la fotografia io cerco di esprimere me stesso, le emozioni che ricevo e che vivo. Ho avuto la fortuna di trasformare una passione in un lavoro vero e proprio, questo mi ha dato la possibilità di fare tante cose diverse e soprattutto di viaggiare per il mondo che credo sia l’investimento più importante per la vita.
Hai un qualche progetto fotografico in particolare di cui vorresti parlarci?
Di fatto ne avrei tanti, e vorrei parlare di quello che farò piuttosto che di quello che ho fatto, ma c’è sicuramente un progetto al quale sono molto affezionato ed è “la parola il ritratto” un progetto sulla poesia italiana, questo progetto mi ha dato la preziosa possibilità di frequentare i poeti, esperienza meravigliosa!
Qual è il tuo rapporto con il mercato? che possibilità ci sono di emergere per un giovane fotografo?
Il rapporto con il mercato per noi fotografi è cambiato notevolmente negli ultimi 10 anni, io continuo a realizzare i miei progetti e ad essere disponibile per i lavori commissionati e commerciali secondo il mio stile.
Le possibilità di emergere oggi per un giovane che vuole dedicarsi alla fotografia ci sono ma sono molto impegnative credo, intanto è importantissimo viaggiare ed essere disponibili a trasferirsi in luoghi, che di solito sono le grandi città, dove si può trovare ascolto e mercato.
Credo comunque che sia più difficile che in passato ma non impossibile.
Cosa consiglieresti ad un fotografo che vorrebbe vivere di quest’arte?
Consiglio di fare le cose con passione e amore, sviluppare progetti che si amano in modo da sensibilizzare il mercato a proprio favore.
Sviluppare un proprio stile e studiare studiare studiare.
Contatti:
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Francesco Cogoni.
