Intervista a Linda Trinchillo
In questa Intervista a Linda Trinchillo potrete conoscere un artista profondamente pura e passionale. Scrittrice e musicista che predilige un contatto diretto e vero con il suo pubblico.
Linda Trinchillo tra letteratura e musica
Ricordi il momento in cui è nata la tua passione per la musica e per la letteratura?
Non ricordo né il momento né il motivo. Ero una bambina a cui piaceva cantare. Però, se devo dirla tutta, io questa passione l’ho pure odiata, e tanto!
E te lo spiego: l’ho odiata perché non sono mai riuscita a liberarmene del tutto.
Oggi ringrazio per questo. Sto facendo pace con molti aspetti di me e, di sicuro, ho fatto pace con la musica.
Quali persone, situazioni, libri generi musicali hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
Sono cresciuta con la musica italiana. A casa mia si ascoltava quello, cantautori e radio accesa sulle novità del momento.
Ci sono state tante influenze, come per tutti, ma quella più potente ce l’ha sempre l’esperienza di vita. Quella sensazione di voler trovare un proprio “posto nel
mondo”, un senso. Tutto questo mi ha spinta in una direzione.
Cosa vuoi esprimere attraverso le tue canzoni e la tua scrittura?
Probabilmente che il “senso”, di cui ho parlato un attimo fa, ce lo metti tu. Abbiamo tutti le stesse 24 ore al giorno, gli stessi sogni e le stesse paure, disegnate in forme diverse. Felicità e dolore si alternano in una spirale di trame che chiamiamo “vita”.
Ho fotografato istanti di questa felicità e di questo dolore nelle canzoni che ho scritto, forse per trarne qualcosa, forse per segnare un punto, a volte un punto di ripristino da cui ripartire.
Progetti musicali e libri
Parlaci del tuo ultimo libro e del tuo ultimo progetto musicale!
Ho scritto “Storie di strada, tutto quello che posso raccontare”, edizione Pluriversum, e l’ho presentato al Salone del libro di Torino l’anno scorso. È un ricordo che amo rispolverare per tanti motivi.
Uno di questi è che, oltre ad aver presentato il libro, ho portato al Salone il mio spettacolo musicale, quello che mi accompagna in giro per le strade, i locali e i teatri ed è stato molto emozionante.
“Storie di strada” è una chiacchierata in cui racconto qualcosa di ciò che è successo nel momento in cui ho deciso di lasciare il mio lavoro a tempo indeterminato e la mia vita di sempre per prendere, appunto, una nuova strada.
Per quanto riguarda il progetto musicale, dopo il primo singolo “Disordine”, ho partecipato a diversi eventi come cantautrice. Uno di questi è il Calvizzano Festival D’autore che mi ha regalato l’emozione del premio della critica. Dunque, il prossimo passo sarà portare alla luce queste stesse canzoni.
Rapporto con il mercato discografico, editoriale
Qual è il tuo rapporto con le case discografiche e che possibilità ci sono di emergere per un giovane musicista? E con le case editrici?
In sintesi: ogni strada è a sé. Mi dirai: “Facilona!” Quello che intendo dire è che dipende sempre da quello che vuoi. Mi sono capitate situazioni e proposte di contratti che ho rifiutato perché non in linea con quello che sento e desidero. Quindi, dipende un po’ da che parte vuoi andare.
Per farti un esempio concreto: ci sono tantissime possibilità di proporsi per talent TV, locali e nazionali. Se è quello a cui aspiri, le occasioni ci sono.
Per quanto riguarda l’editoria, il discorso si sposta leggermente. Ad ogni modo, se una persona ha il sogno di pubblicare e non riesce a trovare una casa editrice che prenda in carico il suo manoscritto, ci sono mille modi per farlo autonomamente.
È una strada che non ho preso in considerazione, per motivi miei, non per forza condivisibili, ma ho preferito così. Se poi vogliamo aprire una parentesi sull’aspetto economico, ci servirebbe un’altra intervista solo per quello!
Consigli per i giovani
Cosa consiglieresti ad uno scrittore, un musicista che vorrebbe vivere di quest’arte?
Non consiglierei niente di specifico se non di godersi ogni passo del percorso, quello sì!
Il fatto è che se l’ago della tua bussola interiore ti deve portare lì, troverai il modo di farlo, modo che è tuo, personalissimo, e di nessun altro. Passione e lavoro sono due cose diverse. Scrivere per passione, senza scadenze, senza pressioni, senza attaccamento al risultato, ti regala una certa libertà.
Quel famoso momento di ispirazione… che per uno scrittore che lo fa di professione è un po’ diverso. Devi scrivere, punto.
Penso che la vera armonia si trovi quando riesci a dimenticare le scadenze, la pressione, l’attaccamento al risultato e sentire il lavoro come una passione, nonostante sappia che stai vivendo di questo e che, con quello che fai, devi portare il pane a casa.
Vedere la metrica come un’opportunità per liberare la propria poesia e non come un limite, per dirla in altri termini.
A volte è più semplice, a volte è più difficile, ma fa parte del gioco.
Contatti:
www.youtube.com/@lindatrinchillo
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