Intervista a Maria Pia Campagna
Quando e come nasce il tuo percorso artistico?
Nel 1969 inizio l’Accademia di belle Arti di Urbino, frequentando prima la sezione di scultura poi quella di pittura, il primo approccio all’arte l’ho avuto a 12 anni a Roma dove studiavo.
Visitando la Roma antica.
Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo percorso?
Certamente Alberto Boatto, un incontro per me straordinario, seguire le sue lezioni e la stima sul mio lavoro, ritenendomi un’ artista già a 20 anni…
Gli altri artisti che hanno influenzato il mio lavoro sono l’arte primitiva, Giotto, Michelangelo, Duchamp, Turner e Constable.
Cosa cerchi attraverso la forma d’arte che utilizzi?
La possibilità di tradurre al meglio il mio lavoro mentale.
C’è una parte nella tua ricerca artistica di cui vorresti parlare in particolare?
Sicuramente il periodo concettuale vissuto negli anni 70 con l’azzeramento del precedente, l’ho sempre attuato per ogni mia operazione “mentale”… operazioni di Land Art, senza sapere che si faceva nello stesso momento negli Stati Uniti.
L’arte correva, poi le installazioni, gli interventi ambientali, l’uso di foto ed i progetti.
L’avvento di Bonito Oliva e l’operazione per il mercato ha avuto un effetto distruttivo.
Poi con fatica ho ripreso negli anni novanta.
Attualmente presento i miei ultimi lavori ad Urbino, al MYRAS con una mostra dal titolo AD OCCHI CHIUSI, a cura di Silvia Cuppini.
Qual è il tuo rapporto con il mercato?
Giudico il mio lavoro poco commerciale, non seguo mode.
Seguo quello che è dettato dal mio dentro.
Per me è il lavoro che deve parlare…
Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?
Coerenza massima con se stesso senza scendere a compromessi.
Mail: mpcampagna@gmail.com
Sito: www.mariapiacampagna.it
Cell.3394140912
Francesco Cogoni.