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Intervista a Mattia Lasio: il Galantuomo Disilluso

In questa intervista a Mattia Lasio in arte il galantuomo disilluso, conoscerete un cantautore appassionato di cultura hip hop e rap.

 Intervista a Mattia Lasio: inizio del percorso

F.C. Ricordi il momento in cui è nata la tua passione per la musica?

M.L. La mia passione per la cultura hip hop, nella sua totalità comprendente le 4 discipline, nasce intorno agli 8 anni quando passeggiando in via Dante insieme ai miei genitori mi accorsi della presenza dei breakers ballare sotto le gallerie Ormus. Nello specifico, invece, la mia passione per il rap intenso come metodo di scrittura e mezzo di comunicazione sorge un anno esattamente nel 2004 dopo quando ascoltai su Radio Deejay il singolo di lancio del nuovo album di  Frankie Hi Nrg ”Ero un autarchico”, uscito nel 2003, che sanciva il suo ritorno dopo un lungo periodo di stop. Il brano trasmesso era ”Rap lamento” di cui fu girato anche un simpatico e ironico video ufficiale. Mi colpirono immediatamente i contenuti pungenti e il modo di esprimerli in maniera giocosa e incisiva.

Influenze artistiche

F.C. Quali persone, situazioni o musicisti/gruppi hanno influenzato maggiormente i tuoi testi e la tua musica?  

M.L. Indubbiamente Neffa, soprattutto nel periodo di ”107 elementi” e i Sangue Misto. Poi gli Uomini di Mare, il Fabri Fibra di ”Turbe giovanili” e del periodo dei Basley Click, Sottotono, Articolo 31, Dargen D’Amico, Ghemon Scienz con ”La rivincita dei buoni”, Cor Veleno e Colle der Fomento, Ice One, Dj Shocca, Fritz da Cat, il Nesli di ”Ego” e Home”.

Per quel che riguarda gli artisti d’oltreoceano indubbiamente Nas, Masta Ace, Slick Rick per ciò che concerne gli storytelling, i Gang Starr ma anche la Dogg Pound e Snoop Dogg sul versante della west coast. Una influenza enorme per me ha rappresentato e rappresenta la letteratura, in particolare autori come Pirandello, Sciascia, Fernando Pessoa, Antonio Tabucchi, Sergio Atzeni, Giulio Angioni, Scerbanenco, Simenon, Agatha Christie, Loriano Macchiavelli, Carlo Lucarelli, Jean Claude Izzo e il suo amore per il Mediterraneo, i tragediografi classici e nello specifico Euripide. A livello cinematografico, indubbiamente Woody Allen, Fellini, Vittorio De Sica, Antonioni, i Manetti Bros, Giuseppe Tornatore.

La musica di Mattia Lasio

F.C. Cosa vuoi esprimere attraverso le tue canzoni?

M.L. Voglio esprimere, o quantomeno provare a farlo, la mia visione del mondo, i miei dubbi, le mie insicurezze e cercare di raccontare gli istanti della quotidianità che ti passano accanto sussurrandoti nuove trame, improvvisamente senza che quasi te ne accorga. Non mi interessano i soldi, non amo quell’immaginario e sono un individuo che ha più dubbi che certezze: ecco, tramite la scrittura vorrei provare a vincere questi dubbi e a smussare gli angoli del mio carattere che ancora mi impediscono di avere piena consapevolezza di me stesso.

Il Galantuomo Disilluso: nuovo album

F.C. Parlaci del tuo ultimo singolo o album!

M.L. Il mio nuovo album si intitola ”Tra le note della notte’ ed è un concept album interamente incentrato sulla notte e sulle sue suggestioni. Rappresenta una sorta di audiolibro in rima, con le musiche del mio caro amico Alessandro Garau in arte Thomas Kyle, a.k.a. G. Sandro che, ormai nove anni fa, mi stimolò a mettermi in gioco e a esternare i miei pensieri tramite le rime.

Quel momento è stato fondamentale per la mia crescita umana, dandomi lo slancio per mettermi in discussione e per affrontare i miei demoni e le mie debolezze. ”Tra le note della notte” è un viaggio nella notte intesa come momento catartico, che va ben al di là del fare festa e del divertirsi, La notte di cui parlo è come se fosse una vecchia amica che passeggia assieme a me verso nuove mete sfumate, con la speranza che un giorno siano più chiare e rappresentino dei porti sicuri dove approdare. 

Rapporto con le case discografiche

F.C. Qual è il tuo rapporto con le case discografiche e che possibilità ci sono di emergere per un giovane musicista?

M.L. Non ho alcun rapporto con le case discografiche, sino a ora non mi sono mai rivolto a loro e detto francamente non mi è mai interessato. Al netto di ciò, non ho nulla contro di esse, anzi, e non le ho mai né critiche né tantomeno demonizzate. Credo che talvolta possano permettere di incrementare il bacino d’ascolto di chi si muove in ambito artistico, soprattutto quando si tratta di personalità che hanno già le idee chiare.

Altri casi, ahimè, è sotto gli occhi di tutti, lasciano parecchio a desiderare ma questo è un altro paio di maniche. Le possibilità di emergere non mancano, viviamo in una società che – nel bene e nel male – è parecchio globalizzata quindi è possibile percorrere più ponti che conducono verso nuovi orizzonti. Per quel che mi riguarda, non è l’emergere che mi interessa bensì esprimermi appieno e farlo in maniera incisiva dando attenzione ai dettagli, cercando di dare vita a qualcosa che sia il più personale e caratteristico possibile. 

Consigli di Mattia Lasio ai giovani appassionati

F.C. Cosa consiglieresti ad un musicista che vorrebbe vivere di quest’arte? 

M.L. Dare consigli è compito ostico, non penso sarò mai pronto per darne anche perché è giusto che ciascuna persona segua la propria via a prescindere da tutto. Più che un consiglio, mi piace soffermarmi su un elemento ovvero quello della passione: senza passione non si ottiene nulla, proprio come senza l’umiltà. Il successo, la fama, le lusinghe sono spesso elementi fini a se stessi ma la passione vera e un approccio umile rimangono, umanamente così come artisticamente.

Link canale youtube: https://www.youtube.com/@ilgalantuomodisilluso3762

Link profilo Instagram: https://www.instagram.com/ilgalantuomodisilluso/?locale=es_US

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