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Intervista a Millo

Oggi ho il piacere di presentarvi l’intervista a Millo, L’artista italiano Francesco Camillo Giorgino, dipinge murales su larga scala che raffigurano abitanti amichevoli che esplorano il loro ambiente urbano.

Quando e come nasce il tuo percorso artistico?


Probabilmente con me nel 1979, ho davvero sempre disegnato da quando ho memoria, ma devo ammettere che in verità il mio percorso è stato piuttosto insolito: non ho mai frequentato scuole d’arte,  fino poi a trasferirmi a 18 anni a Pescara per studiare la cosa più vicina possibile all’arte che non fosse l’accademia (all’epoca non era semplice spiegare ai propri genitori che avrei lavorato con la mia arte) e così mi iscrissi ad architettura e mi piacque molto!
Durante gli anni universitari la mia passione  per il disegno in un certo qual modo si rinsaldò, e lentamente prese il sopravvento sulla professione portandomi dove sono oggi.

Quali persone, situazioni o artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?


Non posso negare che la situazione in cui versava l’Italia in piena crisi economica quando mi sono laureato, abbia avuto un grande peso…come dicevo, in tutti i miei anni universitari ho sempre disegnato ma soltanto alla fine del percorso davanti all’ostacolo del non trovare lavoro, mi sono detto “ ci provo davvero” e devo dire che da subito ho ricevuto dei riscontri positivi, così poi tutto è diventato un “non mollare” fino ad oggi.

Cosa vuoi esprimere attraverso i tuoi imponenti murales?


Ad oggi ho preso e prendo parte a festival di street art e ad eventi non governativi in tutto il mondo e quasi tutti hanno la stessa volontà, quella di riqualificare tramite interventi artistici le aree meno fortunate delle città.
Questa causa per me è molto in linea con la mia ricerca personale e anche con i miei stessi lavori.
Spessissimo sono invitato a disegnare su facciate cieche di palazzi ed è piuttosto evidente, in quei casi, come la speculazione edilizia mondiale abbia creato scorci, a volte grandi come quartieri, visivamente aberranti.
Per me disegnare in quei posti, su quei muri, non è solo realizzare qualcosa di bello che possa suscitare emozioni a chi lo osserva, è anche mettere in evidenza una lacuna strutturale, magari lasciare un monito per il futuro, e modificare la percezione di quello spazio.

-Intervista a Millo-

Mi piacerebbe approfondire sul tuo progetto artistico, cosa puoi dirci sui tuoi personaggi? 

All’interno del mio scenario urbano fatto di palazzi, strade, macchine e aerei, si muovono un po ‘goffi e fuori scala i miei personaggi.
il loro habitat è quello dell’uomo contemporaneo e la loro presenza invece porta con sé, di volta in volta,  un messaggio diverso.
C’è chi vede in loro dei bambini, chi degli alieni, per me rappresentano la parte più pura di noi, quella che non ha mai dimenticato di stupirsi.


Qual è il tuo rapporto con il mercato? Che possibilità ci sono di emergere per un giovane artista?


Il mio settore è in continuo mutamento e negli ultimi 10 anni gli eventi dedicati a questo tipo di arte si sono moltiplicati in tutto il mondo.
Mentirei se dicessi che è semplice emergere, ci sono tante cose di cui dover tenere conto, ma se davvero lo si vuole, io sono tra quelli che crede che alla fine si arrivi a destinazione.

Cosa consiglieresti ad un giovane che vorrebbe vivere di arte o nello specifico di Muralismo?

Di ascoltarsi molto e di non arrendersi alle prime difficoltà.

-Intervista a Millo-

In basso tutti i contatti :

www.millo.land

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Francesco Cogoni.

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