Intervista a Valeria Urbani: Mal di Tempo
L’intervista a Valeria Urbani, giovane autrice del romanzo Mal di Tempo, ci porta alla scoperta di una scrittrice che ha saputo unire talento narrativo e una campagna social efficace per far conoscere la sua opera. Con Mal di Tempo, Valeria ci invita a un viaggio tra stravaganza e alienazione, conquistando un pubblico sempre più ampio.

F.C. Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
V.U. Ho sempre avuto la passione per la scrittura. Da piccola disegnavo fumetti, inventavo storie, componevo poesie e testi di canzoni.
Il mio interesse per l’arte era intenso al punto da essere convinta già allora che avrei fatto nella vita un mestiere di tipo creativo. Non riuscivo e non riesco tuttora a immaginarmi diversamente, sarebbe come costringere un uccello a vivere in acqua.
A 10 anni ho letto il mio primo romanzo, ho iniziato a frequentare la biblioteca del mio paese e da allora ho coltivato il sogno di diventare una scrittrice. Ce l’ho messa tutta e, dopo anni di studio e lavoro, sono riuscita a esordire, a vendere con le mie sole forze più di 300 copie e a finire di scrivere il mio secondo libro, col quale ho superato la prima fase di un importante concorso letterario.
F.C. Quali persone, situazioni o scrittori hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
V.U. Prendo ispirazione da una passeggiata al chiaro di luna, da un improvviso e inspiegabile profumo nell’aria, da un incontro inaspettato. Mi piace pensare che le persone entrino nella mia vita proprio per regalarmi le loro influenze.
Tuttavia l’ispirazione maggiore proviene dall’arte, dalla musica, in particolare quella rock nei suoi vari sottogeneri, ma anche dai romanzi, dai film, dalle serie TV. Mi piacciono i mystery, i fantasy onirici, dark e weird, le distopie, i thriller psicologici, ma non posso fare a meno dei coming of age e dei romance.
F.C. Cosa vuoi esprimere attraverso la scrittura?
V.U. Nei miei romanzi parlo di persone fuori dal comune, in un certo senso reiette.
In “Mal di tempo” mi è piaciuto esprimere tutta la loro stravaganza, ma anche il senso di alienazione, di malinconia e di nostalgia che ne deriva.
Mi sto proiettando sempre più verso la ribellione e la lotta contro il bullismo e le discriminazioni.
F.C. Parlaci del tuo ultimo libro!
V.U. L’unico libro che per ora ho pubblicato è “Mal di tempo”, romanzo di formazione con tinte fantascientifiche, oniriche e weird autoconclusivo che parla di una ragazza priva di ricordi, che deve riacquisirli in un viaggio introspettivo nella sua memoria e in quella dei suoi amici.
Alcuni dei temi trattati sono i viaggi nel tempo, la crescita e la diversità.
F.C. Qual è il tuo rapporto con le case editrici e che possibilità ci sono di emergere per un giovane scrittore?
V.U. Le possibilità di emergere purtroppo sono scarsissime.
Io sono un’autrice indipendente, questo significa che mi sono assunta tutte le responsabilità che l’autopubblicazione comporta, ho investito personalmente nella mia opera e ho cercato di curarla il più possibile con l’aiuto di professionisti come @elia.lien , @saintjupit3rgr4phic e @mooneygiuls .
Sebbene ora il fantasy sembri tornato in voga, quando io stavo per pubblicare “Mal di tempo”, non era affatto così: gli editori non a pagamento aperti a pubblicare esordienti di questo genere erano pochi, quasi tutti non accettavano mai nuovi manoscritti o esigevano romanzi non troppo lunghi, ambientati in Italia e ben riconducibili a quel solo genere.
“Mal di tempo”, romanzo lungo appartenente a più generi e che tratta tematiche di nicchia, oltre a essere ambientato in un’immaginaria cittadina statunitense chiamata Lynchester, non si adattava alle linee editoriali di nessuna casa editrice.
Ma, ora che la situazione del fantastico italiano è cambiata, se dovessi ricevere proposte di pubblicazione vantaggiose, non esiterei ad abbandonare Amazon.
F.C. Cosa consiglieresti ad uno scrittore che vorrebbe vivere di quest’arte?
V.U. Negli anni ho avuto a che fare con tanti editori, agenti letterari e altri professionisti dell’editoria che si sono approfittati della mia ingenuità rubandomi tempo e soldi senza farmi arrivare da nessuna parte. Dunque a ogni aspirante scrittore consiglio di farsi seguire nel suo percorso, se possibile, da una persona fidata e competente in materia.
Ma c’è anche un’altra accortezza doppiamente importante, quella di aprire account social e di iniziare a creare una community molto prima di esordire.
È innegabile che la fama sia una delle chiavi per poter essere pubblicati, ma anche con numeri bassi un nostro contenuto potrebbe arrivare alle persone giuste, che siano lettori o editori eventualmente interessati a pubblicarci.
Approfittare della potenza di questi mezzi di comunicazione è la mossa più furba, perciò sto investendo la maggior parte delle mie energie in questo sui miei account Instagram e TikTok.
Account:
Valeria Urbani – scrittrice weird✒️ (@vugscrittrice) • Foto e video di Instagram
Valeria Urbani – scrittrice (@vugscrittrice) | TikTok
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Francesco Cogoni
