Intervista a Vincenzo Iacobelli: realismo domestico
In questa Intervista a Vincenzo Iacobelli conoscerete un autentico appassionato d’arte che sin dall’infanzia custodisce la sua passione in maniera autentica e personale, attivo su social come Tik Tok sta trovando un modo per parlare anche alle giovani generazioni.
Intervista a Vincenzo Iacobelli: inizio del percorso
F.C. Quando e come nasce il tuo percorso artistico e la tua passione per l’arte?
V.I. Fin da piccolo, amavo disegnare. I miei disegni erano molto apprezzati: amici e parenti li attaccavano ai muri, e questo mi riempiva di orgoglio. Ricordo con gioia quei momenti, quando vedere le mie creazioni esposte mi faceva sentire speciale, quasi un piccolo artista in erba.
A 14 anni, iniziai a sperimentare con i colori a olio. Era un mondo affascinante, denso di possibilità. Frequentavo un gruppo di amici pittori, più grandi e più esperti di me, dai quali cercavo di carpire ogni segreto sulle tecniche e sugli strumenti. La pittura, per me, non era solo un passatempo, ma una vera e propria passione che cresceva giorno dopo giorno.
Decisi di fare un passo ulteriore e mi iscrissi all’accademia, desideroso di affinare il mio talento e trasformare la mia passione in una professione. Tuttavia, con il tempo, mi resi conto di quanto fosse difficile vivere esclusivamente di pittura. Questo mi portò a prendere una decisione di salvezza: abbandonare gli studi accademici.
Nonostante ciò, non ho mai smesso di dipingere. La pittura è rimasta una parte fondamentale della mia vita, un rifugio in cui esprimere le mie emozioni e la mia creatività. Non è diventata il mio mestiere, ma continua a essere una delle mie più grandi passioni, un legame profondo con quella parte di me che da bambino sognava di riempire il mondo di colori.
Influenze artistiche in Vincenzo Iacobelli
F.C. Quali persone, situazioni o artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
V.I. Sono stato profondamente influenzato dai pittori locali, che mi hanno guidato nei primi passi del mio percorso artistico. Grazie a loro, ho imparato le basi della pittura e ho iniziato ad esplorare le possibilità offerte dai colori e dalle tecniche.
Successivamente, il mio orizzonte si è ampliato con la scoperta dei grandi maestri del passato. Ho incontrato i classici: Leonardo da Vinci, Caravaggio, Michelangelo. Mi hanno rapito con la loro maestria, il loro genio e la capacità di trasmettere emozioni senza tempo attraverso le loro opere. È stato amore a prima vista, un’ispirazione che ha lasciato un segno indelebile.
Più tardi, ho iniziato a immergermi nell’arte moderna e contemporanea, scoprendo artisti come Klimt, Van Gogh, Matisse e molti altri. Ognuno di loro mi ha offerto una prospettiva unica, un linguaggio nuovo fatto di colore, forma e movimento, che ha arricchito il mio modo di concepire l’arte e mi ha spinto a sperimentare.
Queste influenze, diverse e complementari, hanno dato vita al mio stile, che porta con sé il peso della tradizione e il fervore dell’innovazione.
Intervista a Vincenzo Iacobelli: e la libertà
F.C. Cosa vuoi esprimere attraverso l’arte figurativa?
V.I. Con la mia arte non cerco di trasmettere messaggi o significati profondi; dipingo semplicemente perché amo farlo. È un gesto spontaneo, puro, che nasce dal piacere stesso di creare, di giocare con i colori e le forme. La pittura, per me, è un atto di libertà, senza la necessità di dover raccontare o spiegare qualcosa. Mi basta immergermi nel processo e lasciarmi trasportare.
F.C. Qual è il tuo rapporto con il mercato, che possibilità ci sono di emergere per un giovane artista?
V.I. Vedo che il mercato è assente.
F.C. Cosa consiglieresti ad un giovane che vorrebbe vivere di arte?
V.I. Direi guardati attorno e fai la tua scelta.
Intervista a Vincenzo Iacobelli contatti:
Francesco Cogoni.
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