Intervista ad Igor Grigoletto: Linea vetro superfice
In questa intervista a Igor Grigoletto conosceremo un artista che sperimenta la linea, attraverso la manipolazione del vetro e dei metalli.
Igor Grigoletto: percorso artistico
F.C. Quando e come nasce il tuo percorso artistico?
I.G. Sono nato a Sanremo nel 1972 dopo essermi diplomato all’istituto d’arte di Imperia nella sezione di decorazione pittorica ho deciso di proseguire gli studi frequentando l’accademia Albertina di Torino sezione di pittura. Collaboro con compagnie teatrali dove progetto e realizzo fondali scenici all’interno del teatro Ariston di Sanremo.
Ho frequentato un corso privato di lavorazione TIFFANY del vetro e di qui ha avuto inizio la mia attività artigianale.
Il richiamo della tela e dei colori, mi hanno riportato sui vecchi passi, così nel 2018 ho ripreso a produrre quadri che mi portano ad un crescendo di opere.
Dopo aver lavorato su vari supporti come sacchi di juta, fiscoli o sportine , reti metalliche e sculture in metallo, sono ritornato alla materia che più conosco e lavoro; Il vetro.
Lo studio della linea, sotto ogni sua forma nasce dalla ricerca di segni, “lettere” che fuoriescono dalle superfici grazie ad incroci di linee sottostanti, non visibili ma presenti.
Le opere sembrano un susseguirsi di scritture senza fine, che non obbediscono, apparentemente, a codici ma di una libera estetica.
F.C. Quali persone, situazioni o artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
I.G. L’artista che più mi ha emozionato è certamente Emilio Scanavino. La valenza che lui dà al segno e alla linea sono per me stimolanti, carichi di energie e fonte continua di ispirazione. Pensando alla storia dal Secondo Dopoguerra ad oggi, mi lascio emozionare da molti artisti che danno valore alle materie povere o di uso comune, con un particolare interesse per l’Informale o l’Arte Povera.
F.C. Cosa vuoi esprimere attraverso l’arte?
I.G. Attraverso le mie opere voglio esprimere la mia dimensione interiore e fare emergere la nostalgia per il passato, il legame con mio padre, che non c’è più… Mancato prematuramente dopo una breve ma devastante malattia. La mia arte riflette il concetto di legame in senso ampio come qualsiasi esperienza di vita che si ripercuote nel nostro agire attuale e che allo stesso tempo porta con sé qualcosa che è stato. I legami inoltre comprendono le emozioni, l’amore per le cose, le persone, il territorio, la cultura.
F.C. Qual è il tuo rapporto con il mercato? che possibilità ci sono di emergere per un giovane artista?
I.G. Il mercato dell’arte è sempre molto ristretto, facile vendere uno storicizzato, più difficile è emergere soprattutto se non si ha alle spalle una galleria o, più gallerie che spingono la tua ricerca nel mercato.
F.C. Cosa consiglieresti ad un giovane che vorrebbe vivere di arte?
I.G. Posso solo consigliare di non mollare, se credi veramente nel tuo linguaggio e se veramente vuoi dire la tua non devi mai mollare, mai!
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Francesco Cogoni