Intervista a Francesca Benedetta Tundo
Ho cominciato a disegnare fin da piccola, sui banchi di scuola… era come un ossessione, visi e corpi di donne ovunque, sui quaderni sui libri, su fogli volanti, poi nel corso degli anni ho abbandonato il disegno dedicandomi pienamente alla scrittura soprattutto di poesie.
Circa 6 anni fa la folgorazione per le tele, ho cominciato per non smettere più.
Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
Le influenze per un artista credo che arrivino da ogni parte, lo sguardo curioso dell artista attinge ovunque e non solo lo sguardo, tutti i sensi sono concentrati a “rubare” idee da trasformare in originalità.
Cosa cerchi attraverso l’arte?
Ricerco me stessa attraverso l’arte.
Un percorso gioioso e doloroso insieme, la mia vita si fonde in perfetta armonia con le mie opere, in una continua ricerca di miglioramento di me stessa e dei miei lavori.
C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?
In questo momento la mia ricerca è volta verso la pittura erotica…
Un progetto audace e complicato per affermare la libertà della donna affascinata e partecipe di un mondo che di solito viene associato più all’uomo.
Qual’è il tuo rapporto con il mercato?
Il mercato è un mondo che ancora conosco poco… e da artista tendo a stare un po alla larga facendomi consigliare da chi ha più esperienza di me.
Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?
L’unico consiglio che posso dare e che do anche e soprattutto a me stessa è quello di studiare sempre, di cercare di migliorarsi ogni giorno e di credere nei progetti ai quali si lavora, avere un progetto e portarlo a termine è fondamentale e poi bisogna avere pazienza un infinita pazienza, a me che non la possedevo me l’ha insegnata il mio mentore al quale non finirò mai di dire grazie.
Francesco Cogoni.