ArteArticoliInterviste

Intervista a Giovanni Motta: Emozione, Memoria e Pop

Cosa accade quando l’arte incontra il sogno, il ricordo e la cultura pop? Questa intervista a Giovanni Motta del 2017 è un viaggio nella mente di un artista che ha trasformato l’infanzia in un linguaggio universale. Con i suoi personaggi colorati, fluttuanti tra anime e manga, Motta ha saputo creare un ponte tra emozione e immaginario collettivo. Scopriremo i segreti dietro le sue opere, il suo percorso creativo, e cosa significa davvero essere un artista contemporaneo capace di parlare al cuore — e agli occhi — di chi osserva

Intervista a Giovanni Motta: l’infanzia come motore creativo

F.C. Quando e come nasce il tuo percorso artistico?

G.M. Il mio percorso artistico inizia molto presto, già da piccolo amavo disegnare e vivevo la realtà con creatività e immaginazione.

Vivevo di fumetti e cartoni animati e questo ha sicuramente distorto la percezione delle cose, delle relazioni e della visione del mondo.

Non ho frequentato scuole d’arte e non ho avuto una formazione accademica.

Sono un autodidatta.

Un artista tra manga, spiritualità e arte digitale

F.C. Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

G.M. Mia madre è stata un’insegnate d’arte e mi ha iniziato alle arti in modo leggero.

Fino ai venticinque anni dipingevo con tecnica iperrealista ed ero molto coinvolto da pittori classici come Caravaggio e Vermeer.

Ho studiato Picasso, Egon Shiele e Degas in modo maniacale.

Gli artisti che hanno influenzato maggiorente il mio lavoro nella seconda fase dell’attività sono Takashi Murakami, Jeff Koons, Kenny Sharf, Keit Haring e soprattutto Bosh.

Emozioni e Memoria

F.C. Cosa cerchi attraverso la forma d’arte che utilizzi?

G.M. Cerco di abitare emozioni provate e dimenticate, cerco di creare un contatto immediato con il passato vissuto.

Mi interessa il recupero di stati emozionali perduti collegati a fatti accaduti.

Le sensazioni come centro del lavoro artistico

F.C. C’è una parte nella tua ricerca artistica di cui vorresti parlare in particolare?

G.M. La parte della ricerca che mi coinvolge maggiormente e di cui vorrei parlare sono le sensazioni.

Le sensazioni sono il centro del mio lavoro.

Ogni opera nasce nel momento in cui riesco a rivivere uno stato emotivo collegato ad un fatto accaduto nel periodo dell’infanzia o della pubertà.

Ho costruito delle tecniche personali che mi permettono una connessione diretta con queste emozioni dimenticate.

Quando ne raggiungo una e riesco ad abitarla inizio il processo di modellazione della creta e resto nel momento presente fino al termine del godimento della sensazione.

Quando sparisce interrompo la creazione della scultura, del bozzetto o dell’opera in questione e considero l’opera conclusa.

Rapporto con il mercato dell’arte

F.C. Qual è il tuo rapporto con il mercato?

G.M. Il mercato dell’arte è sicuramente importante ma è una conseguenza della qualità del tuo lavoro.

Ho un rapporto ottimo con il mercato, mi relaziono con galleristi e gallerie serenamente cercando di instaurare relazioni costruttive ed esaltanti.

Qualche volta ci sono delle difficoltà che affronto di volta in volta con tranquillità.

I problemi si risolvono solo se entrambe le parti lo desiderano.

Intervista a Giovanni Motta: consigli a chi vuole intraprendere il cammino artistico

F.C. Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

G.M. Il consiglio è semplice, vivi la tua ricerca come un cammino di vita e goditi il viaggio.

Studia e approfondisci i tuoi argomenti e cerca di realizzare le tue opere nel miglior modo possibile.

Cura i dettagli e innamorati.

Vai alle alle mostre e conosci altri artisti confrontandoti con il loro lavoro.

Non avere paura del futuro ma vivi il presente offrendo il meglio di te.

Francesco Cogoni.

facebook: https://www.facebook.com/giovannimottaofficial/

instagram:

TikTok:

Ho scritto anche una recensione alla sua prima mostra a Cagliari dove ho avuto il piacere di conoscerlo di persona e stavo per vincere uno dei suoi splendidi multipli.

La trovate qui: Hey, Jonny di Giovanni Motta a Cagliari | ConnectivArt

ConnectivArt.

/ 5
Grazie per aver votato!
Summary
Intervista a Giovanni Motta: Emozione, Memoria e Pop
Article Name
Intervista a Giovanni Motta: Emozione, Memoria e Pop
Description
osa accade quando l’arte incontra il sogno, il ricordo e la cultura pop? Questa intervista a Giovanni Motta del 2017 è un viaggio nella mente di un artista
Author
Publisher Name
ConnectivArt

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verificato da MonsterInsights