INTERVISTA A PATRICK ATZORI
Quando e come nasce il tuo percorso artistico-musicale?
Il mio percorso musicale è nato in realtà da molto giovane, era il 1993 e avevo 9 anni quando mi feci regalare la prima chitarra dai miei con la quale sostituii il flauto dolce alle scuole elementari.
In poco tempo mi appassionai del rock’n’roll degli anni 50 ed iniziai ad orientarmi lentamente verso quel tipo di musica passando per i generi che hanno caratterizzato i giovani della mia età, passando per tre anni di flauto traverso al Conservatorio di Cagliari per poi costituire le prime band fino a The Wheelers Trio, dal 2007 ad oggi il mio progetto principale.
Quali persone artisti del mestiere, hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
A dire il vero ogni persona che ho incontrato nel mio cammino musicale e di vita ha influenzato in qualche modo il mio lavoro, magari con un accordo, un fraseggio che ho reputato di gusto, una parola o una prospettiva piacevole su un argomento, menzione speciale merita l’amico e co-fondatore dei The Wheelers, Frank Zucca, con il quale elaboriamo tutto ciò che riguarda i progetti musicali dall’inizio della nostra esperienza.
Tecnicamente parlando sono stato influenzato da personaggi come Brian Setzer, Jerry Lee Lewis, Roy Orbison, Elvis Presley, Johnny Cash, Frank Sinatra e tanti altri.
Cosa cerchi dalla musica?
Dalla musica cerco ciò che mi ha dato fin’ora, quindi libertà, piacere, benessere, emozioni ed attraverso lei cerco di comunicare me stesso in quanto uomo, me stesso in quanto musicista che esprime e cerca di infondere nell’ambiente che lo circonda le sensazioni che vive.
4 C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?
No, non mi è mai piaciuto dilungarmi su ciò che cerco, ognuno di noi vede le cose con la propria testa e ho preferito sempre proporre qualcosa di già “definito”.
Qual’è il tuo rapporto con le case discografiche? che possibilità ci sono di emergere?
Non ho mai avuto rapporti con case discografiche, con la band abbiamo sempre prodotto personalmente i nostri lavori e per ora abbiamo preferito promuoverci autonomamente utilizzando la distribuzione digitale e di copie fisiche che sono state spedite ed acquistate in varie parti del mondo.
Un domani magari ci si potrà approcciare diversamente alla promozione dei nostri lavori prendendo in considerazione la casa discografica.
Le possibilità di emergere sono diverse secondo me ma molto complesse, si potrebbe semplificare l’emersione avendo una educazione musicale che non si limiti alla tv o ai grandi mezzi di telecomunicazione e che si espanda ai club dove si suona live e prenda in considerazione realtà che non hanno la possibilità di investire per affacciarsi al grande mondo di tv e radio ma che sono talentuose ed interessanti.
Cosa consiglieresti ad un musicista che vorrebbe vivere di quest’arte?
Vivere di quest’arte oggi è molto difficile ma non impossibile, posso consigliare di studiare tanto, creare progetti professionalmente validi e non svendere la propria professionalità.
Ecco a voi qualche link ai video, per poter godere della sua musica!
https://www.youtube.com/watch?v=UuzzsCPpdlA
https://www.youtube.com/watch?v=-TcZF7CdoeA
https://www.youtube.com/watch?v=xO5xa-3nzgU&list=PLNKBsRK3nTxu8c3dt_f2JZh_6qqxD2JvU
Profilo facebook: https://www.facebook.com/PatrickAtzori84?fref=ts
Francesco Cogoni.