“La Forma Sublimata” Mostra di Giuseppe Pettinau
La Forma Sublimata Mostra di Giuseppe Pettinau dalle collezioni private.
A cura di Roberta Vanali
Sala delle Mura, Centro Comunale d’arte e Cultura Il Ghetto
26 settembre – 8 dicembre 2024
Inaugurazione: giovedì 26 settembre ore 18.30
Il Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Ghetto di Cagliari è lieto di annunciare l’inaugurazione della mostra “La Forma Sublimata“, un omaggio a Giuseppe Pettinau, uno dei più grandi artisti storici sardi improvvisamente scomparso nel gennaio del 2023.
L’esposizione, ideata e curata da Roberta Vanali e organizzata da Gesto Segno Disegno e da Agorà Sardegna e Coopculture, con il contributo del Comune di Cagliari e della Fondazione di Sardegna, presenta 16 opere ad olio di grande e medio formato, grazie al prezioso contributo di alcuni collezionisti.
Le opere, che coprono un arco temporale che dalla fine degli anni Ottanta si protrae fino alla metà degli anni Duemila, tracciano le fasi fondamentali della ricerca artistica di Giuseppe Pettinau, filosofo, poeta e teorico del Gruppo 91. Gruppo fondato sulla teoria critica della Scuola di Francoforte e sul pensiero esistenzialista di matrice sartriana.
La Forma Sublimata Mostra di Giuseppe Pettinau Scrive la curatrice:
Fa parte di quella schiera di artisti ribelli che sono insorti contro il folklorismo, l’accademismo imperante e la critica ufficiale della prima metà del Novecento, Giuseppe Pettinau. Di quel multiforme gruppo di intellettuali che ha aperto un varco alla libertà d’espressione segnando una rottura nei confronti della tradizione sarda, dopo lo storico intervento di Mauro Manca.
Era un liceale
Quando, nel 1961, ha preso parte al Gruppo di Iniziativa – fondato da Gaetano Brundu e Primo Pantoli provenienti da Studio 58, primo nucleo della neo avanguardia sarda -, impegnato politicamente e portato avanti da Corrado Maltese. Respingono i modi del decadentismo scapigliato, ribelle, maledetto, satanico e intendono collocarsi tranquillamente all’interno di un’ideologia politica come fondamento e travatura alla loro condizione poetica1.
All’epoca il modus operandi dell’artista si collocava al confine tra l’automatismo surreale di Mirò e la trasfigurazione lirica intesa come rivelazione dell’invisibile di Klee. Un’attenta indagine pittorica a metà strada tra astrazione e figurazione attraverso una costante sperimentazione che è anche esperienza esistenziale. Negli anni Settanta, caratterizzato da una maggiore forza drammatica, il suo linguaggio espressivo subisce un’ulteriore disgregazione formale per giungere agli anni Ottanta dove il segno riacquista spessore e la gamma cromatica si riduce. Compaiono i primi interventi di graffiatura sulla superficie pittorica mentre alcune zone s’ispessiscono diventando materia grumosa e pulsante. Prendono forma i primi monoliti e le teste. La testa è il simbolo dell’alienazione. Gli uomini sono in continuo combattimento. Questi volti privati di caratterizzazione non sono più riconoscibili come volti umani ma diventano seriali, quella serialità di cui parla Sartre2.
Nel 1991
Giuseppe Pettinau fonda il Gruppo 91, insieme ad Attilio Della Maria, Italo Medda, Italo Utzeri e Beppe Vargiu, di cui è stato anche teorico. È nostro preciso convincimento che in quest’ultimo scorcio di secolo il settore delle arti visive sia caratterizzato da confusione linguistica alta, frutto di estrema inerzia. Siamo cioè convinti che il Postmoderno abbia del tutto mancato, per amore dell’arbitrio, ciò che si era prefisso: d’essere espressione concreta di un radicale mutamento di rotta.
Si legge nell’incipit del Manifesto programmatico in cui vengono evidenziati i richiami alla “teoria critica” dei filosofi della Scuola di Francoforte – che si oppone all’ideologia capitalistica e della società di massa novecentesca -, e al pensiero critico dell’Esistenzialismo di Sartre. Il Gruppo 91, che inaugura la mostra d’esordio alla Galleria La Bacheca il 13 dicembre del 1991, polemizza contro una società che respinge l’individuo e lo porta a sofferenze inaudite ma soprattutto si pone in antitesi all’autoreferenzialità del postmodernismo.
Lo spazio per l’artista non è un’entità assoluta,
esso deve respirare all’interno di flussi temporali lasciando un’apertura al simbolo che si apre ad altre forme. Simbolo su cui l’artista imposta l’intera poetica attraverso un percorso di tensione e pathos che, a detta di Jung il simbolo non è
né allegoria né segno ma l’immagine di un contenuto che per la massima parte trascende la coscienza. Chiave per comprendere il mondo spirituale per l’artista il simbolo fa parte di una sfera superiore laddove il collegamento tra arte e filosofia risulta di primaria importanza. Certo è che il simbolo, in quanto strumento e figura della conoscenza, può ancora svolgere – dopo decenni di ostracismo “positivista” – un ruolo di indubitabile importanza nell’ambito di un comprendere-interpretare ciò che nella tradizione non permane mai identico a se stesso e il cui oblio, in un tempo indecifrabile come il nostro – segnato da dominio devastante della tecnica – ha contribuito a determinare disorientamento etico-assiologico di incalcolabile portata.3
Dagli anni Novanta,
periodo più prolifico della sua produzione, il linguaggio acquisisce ulteriore visionarietà. Compaiono esseri indecifrabili, organismi in continua mutazione, lettere e numeri. Tronconi talvolta mutili altre disarticolati muniti di un solo occhio o di un solo piede. Simulacri enigmatici, brandelli di materia inanimata: è ciò che rimane dell’uomo, quell’uomo fagocitato dalla società. Un’ombra ormai priva di volontà e intelletto.
Quello di Giuseppe Pettinau è un universo dove l’inconscio prende forma attraverso un complesso sistema di codici visivi e figure enigmatiche per un’esplorazione costante del sé e dove l’uomo è ormai in balia di se stesso. Un universo fatto di sofferenza indagato nei suoi più reconditi processi attraverso figure archetipiche, esseri antropomorfi e simboli occulti. L’universo della percezione, capace di plasmare e trasformare la realtà per giungere alla sublimazione formale ed esistenziale, poiché, come chiarisce l’artista nella sua ultima intervista, la sublimazione che sentivo è un apice dove la realtà ti appare come un lampo: il dionisiaco che si manifesta. Tutto questo castello crolla davanti alla realtà quotidiana.
Roberta Vanali
La Forma Sublimata Mostra di Giuseppe Pettinau, Breve biografia:
Giuseppe Pettinau (Sardara 1943 – Cagliari 2023), è stato filosofo, poeta e pittore. Nel 1961, giovanissimo, partecipa alla costituzione del “Gruppo di Iniziativa” insieme a Primo Pantoli e Gaetano Brundu, provenienti da Studio 58, esponendo a Cagliari ma anche a Roma e Firenze con la curatela di Corrado Maltese. Dal 1968 al 1985 è stato docente di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Cagliari.
1989 espone su invito alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari dove è attualmente presente nella Collezione d’Arte Contemporanea. Nel 1991 fonda il Gruppo 91, di cui è stato teorico, insieme ad Attilio Della Maria, Italo Medda, Italo Utzeri e Beppe Vargiu. 1992 vince il primo premio di pittura al “Festival di Pittura Regionale delle Arti”.
Ha al suo attivo numero mostre collettive, tra le ultime “Gruppo 91” allo Spazio Invisibile a Cagliari nel 2019 e “Rebels” alla The Social Gallery a Quartu Sant’Elena nel 2024, e altrettante personali tra cui le antologiche “Giuseppe Pettinau 1984 – 2006” al Laboratorio 168 nel 2009 a Cagliari, e “L’Enigmatico Alchimista” allo Spazio Invisibile nel 2019.
Ha pubblicato “Una bicicletta e la sua storia” (2007); “L’ala strategica del tempo” (2009); “Finestre sui muri” (2009); “Il nulla e i suoi anelli” (2017).
La Forma Sublimata Mostra di Giuseppe Pettinau
ORARI
La mostra sarà inaugurata giovedì 26 settembre alle ore 18:30 e sarà visitabile fino a domenica 8 dicembre 2024 negli orari di apertura del Centro d’Arte: dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00. Chiuso il lunedì.
BIGLIETTI
Intero 3 €, ridotto 2€
CONTATTI
+39 070 3513517
www.coopculture.it/it/poi/centro-comunale-darte-e-cultura-il-ghetto/
Independent Art Critic and Curator
https://robertavanali.blogspot.com/?view=magazineContributor Artribune
https://www.artribune.com/author/roberta-vanali
https://www.artribune.com/curatore-critico-arte/roberta-vanali
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