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Mostra personale del fotografo Gianfranco Mura

Gianfranco Mura Mostra personale

SantEfisio e le calorose genti che vivono la terra del mare

Promossa dalla Fondazione Bartoli Felter a Cura di Giangavino Pazzola 

Inaugurazione giovedì 27 aprile 2023 alle ore 18 

spazio Temporary Storing
della Fondazione Bartoli Felter 
 via 29 novembre 3/5 Cagliari 

Visitabile da lunedì a venerdì dalle ore 17 alle 19:30, festivi esclusi, sino al 12 maggio

 la mostra resterà aperta il primo maggio nel pomeriggio dalle 16 alle 20
 

Scrive il Curatore:


Ho conosciuto la fotografia umanista di Gianfranco Mura in maniera unica e privilegiata. Avere accesso prima alla sua casa torinese, e poi a quella cagliaritana, non ha significato solamente libera conoscenza dell’archivio fotografico ma anche dei racconti che quelle immagini andavano ad enfatizzare rispetto alla vita delle strade, agli eventi quotidiani e alla società di diverse parti del mondo. E saldavano la nostra amicizia.
La condizione umana viene raccontata con immagini di dettagli e particolari significativi presi dalla realtà di ogni giorno ma che risultano poi, attraverso lo sguardo di Mura, emozionalmente coinvolgenti. È stato così anche per le fotografie realizzate nel documentare la manifestazione di Sant’Efisio, episodio attraverso il quale l’autore parla non tanto del fatto in sé, ma di tematiche universali come l’amore e l’amicizia, la nascita e la morte, la religione e la devozione. Efisio e le calorose genti che vivono questa terra del mare è un percorso espositivo che si compone di 15 immagini di vario formato realizzate sia in bianco e nero sia a colori.


Le fotografie ritraggono lo spazio e il tempo senza nessun artificio,

rappresentando soggetti semplici con un registro pienamente documentaristico. Quello che W. Eugene Smith (1918-1978), scattando i soggetti di The Walk to Paradise Garden (1946), ha definito “un delicato istante di vivace purezza” viene immortalato da Mura con la esclusiva messa a fuoco ravvicinata dei soggetti che popolano le sue fotografie oblique, mentre decide di sfocare tutti gli altri elementi della composizione. Quasi come che, a lui che in quella occasione assisteva per la prima volta al rito più importante per i cagliaritani, il rumore di fondo non interessasse. È focalizzato nel cogliere lo spirito profondo di quegli attimi, l’aspetto emozionale dell’evento, in aperto contrasto con tutte le immagini full screen che intorno a lui vengono scattate dagli smartphone.
Troppo concentrati sull’insieme, su troppe cose contemporaneamente, rischiamo di ricordare dell’altro solo ciò che, nel 1922, Walter Lippmann ha definito “stereotipo” visivo. Per Mura, invece, la fotografia è un’azione riflessiva. La rappresentazione dell’altro passa dai dettagli: i volti, gli sguardi, le vesti, i gioielli, i cavalli. In questo trova le emozioni autentiche, e ce le restituisce affinché anche noi possiamo conoscere un mondo che si è ripetuto dal 1657, sempre uguale e sempre diverso.                                                                                                                                            

Giangavino Pazzola


 

Biografia dell’artista Gianfranco Mura

Gianfranco Mura (Torino, 1963) Vive a Cagliari e lavora tra Cagliari, Torino, Milano e Roma.

Lavora nel campo dell’immagine dal 1985, quando inizia ad occuparsi di comunicazione visiva per poi allargare la sua pratica alla fotografia di still-life e industriale. Inizia a collaborare con importanti professionisti del settore automotive come Enzo Isaia e Aldo Pagetti, insieme ai quali realizza numerose campagne pubblicitarie internazionali e servizi in teatro di posa e in esterni per prestigiosi marchi come, tra gli altri, Fiat, Lancia e AlfaRomeo.

Si trasferisce a Milano nel 1993.

Dove focalizza la sua pratica sui generi del ritratto, del reportage tematico, oltre a continuare a collaborare con il cinema. È proprio in questi anni che affina la sua estetica lavorando fianco a fianco con ritrattisti di fama internazionale come Guido Harari e Giuseppe Pino. Per poi sviluppare autonomamente progetti autoriali per l’editoria, la pubblicità e la discografia. Dalla metà degli anni Novanta realizza numerosi reportage in Italia, Asia e Africa. Su argomenti sociali e culturali e pubblica su importanti gruppi editoriali quali Mondadori, Rizzoli, Rusconi, CondèNast, Gedi. È proprio in questo decennio che concentra la sua ricerca autoriale sui linguaggi dell’arte. Realizzando un primo progetto sulla poesia italiana e i suoi principali protagonisti. (“La luce e la parola”, pubblicato da Aragno edizioni e prodotto dal Salone del Libro di Torino). Ricerca che prosegue con un’indagine tematica sulla musica jazz. Quando realizza un progetto sui cinquanta concerti di Paolo Fresu in Sardegna, immagini che confluiscono nel libro fotografico “50annisuonati” (Ilisso Editore, 2012).

Il suo impegno nella fotografia cinematografica prosegue anche a cavallo e dopo il Duemila.

Con la realizzazione di vari lungometraggi come Sangue vivo (Edoardo Winspeare, 2000). Casomai (Alessandro D’Alatri, 2002), pellicola per la quale viene anche premiato dalla rivista Ciak con il “Ritratto d’attore award”. Un ulteriore riconoscimento per la miglior sequenza in bianco e nero gli viene attribuito al concorso Clikciak di Cesena. Per le foto del film Vincere di Marco Bellocchio (2009). È co-autore e aiuto regia nel documentario Le favole iniziano a Cabras (2015).

Ha realizzato il progetto PASTORE che ha visto la luce in forma di performance teatrale con recitazione. Musica originale dal vivo e proiezione delle immagini, portato in scena al teatro del Museo di Arte Contemporanea Castello di Rivoli. In fase di progettazione ‘acquae’ sulla sacralità dell’acqua in Sardegna.

L’intervista a questo interessante fotografo al link https://www.connectivart.it/intervista-a-gianfranco-mura/
Un’ampia galleria del suo lavoro è consultabile sul sito www.gianfrancomura.com


Fondazione per l’Arte Bartoli Felter

TEMPORARY STORING – Via XXIX novembre, 3/5– Cagliari

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