“Nosferatu” nelle diverse interpretazioni cinematografiche
Chi ha visto per la prima volta “Nosferatu” conoscendo la storia di Dracula avrà sicuramente notato evidenti somiglianze: le due trame sono quasi identiche, la natura dei due vampiri è praticamente la stessa, così come quella dei personaggi secondari. Perché, allora, il conte Orlok non porta il nome del personaggio di Stoker? La questione è semplice e riguarda i diritti d’autore: nel 1922, Friedrich W. Murnau realizzò il suo capolavoro dell’horror e del cinema espressionista tedesco ispirandosi palesemente al romanzo di Bram Stoker, ma dovette modificare i nomi dei personaggi, i luoghi e il titolo del film per evitare problemi legali.
Tuttavia, gli eredi di Stoker non si ritennero soddisfatti e fecero causa al regista, ottenendo l’ordine di distruggere tutte le copie esistenti dell’opera. Fortunatamente, Murnau riuscì a salvarne alcune, permettendoci oggi di ammirare questo capolavoro e i suoi validi remake, tra cui quello di Robert Eggers uscito recentemente.
Nel corso degli anni, “Nosferatu” ha ispirato diverse reinterpretazioni cinematografiche, ognuna con le proprie peculiarità. In questo articolo, analizzeremo i film intitolati “Nosferatu” fino al più recente, esaminando pro e contro, fotografia, riprese, tempi e struttura della trama di ciascuno, assegnando infine un voto da uno a cinque per qualità.

“Nosferatu, eine Symphonie des Grauens” (1922) di Friedrich W. Murnau
Il film originale di Murnau è un pilastro del cinema espressionista tedesco e una pietra miliare del genere horror. La trama segue da vicino quella del “Dracula” di Stoker, con alcune modifiche per aggirare i diritti d’autore. La narrazione è semplice ma efficace, con un ritmo che, sebbene possa sembrare lento agli spettatori moderni, costruisce un’atmosfera di crescente tensione.
Pro:
- Atmosfera inquietante e suggestiva.
- Innovazioni tecniche e narrative per l’epoca.
- Interpretazione iconica di Max Schreck nel ruolo del conte Orlok.
Contro:
- Ritmo lento per gli standard odierni.
- Alcune limitazioni tecniche dovute all’epoca di produzione.
Fotografia e riprese:
La fotografia utilizza forti contrasti e ombre marcate, tipiche dell’espressionismo tedesco, creando un’atmosfera onirica e inquietante. Le riprese in esterni, insolite per l’epoca, aggiungono realismo alla narrazione.
Voto: 5/5
Nosferatu il vampiro – Film (1922) – MYmovies.it

“Nosferatu, Phantom der Nacht” (1979) di Werner Herzog
Herzog realizza un omaggio al film di Murnau, mantenendo la struttura narrativa originale ma aggiungendo la sua visione personale. Il film è più lento e meditativo, con un’enfasi sull’atmosfera e sulla psicologia dei personaggi.
Pro:
- Atmosfera ipnotica e malinconica.
- Interpretazione intensa di Klaus Kinski nel ruolo del conte Dracula.
- Colonna sonora evocativa dei Popol Vuh.
Contro:
- Ritmo molto lento, che potrebbe non piacere a tutti.
- Alcune scelte narrative possono risultare criptiche.
Fotografia e riprese:
La fotografia è caratterizzata da toni freddi e desaturati, con un uso sapiente della luce naturale. Le riprese sono spesso statiche, contribuendo a creare un senso di immobilità e fatalismo.
Voto: 4/5

“Nosferatu” (2024) di Robert Eggers
Eggers offre una reinterpretazione moderna del classico, mantenendo l’ambientazione storica ma aggiungendo elementi psicologici e simbolici. La trama segue la storia originale, con un’attenzione particolare alla caratterizzazione dei personaggi e alle dinamiche di potere.
Pro:
- Produzione sontuosa e attenzione ai dettagli storici.
- Interpretazioni convincenti di Bill Skarsgård e Lily-Rose Depp.
- Atmosfera inquietante e costruzione della tensione efficace.
Contro:
- Alcune scelte stilistiche possono risultare divisive.
- Ritmo deliberatamente lento che potrebbe non soddisfare tutti gli spettatori.
Fotografia e riprese:
La fotografia è ricca di chiaroscuri e utilizza una palette cromatica desaturata, evocando l’estetica del film originale. Le riprese sono curate nei minimi dettagli, con inquadrature simmetriche e movimenti di macchina lenti che amplificano la tensione.
Voto: 4/5
In conclusione, “Nosferatu” continua a ispirare i cineasti, offrendo diverse interpretazioni di una storia senza tempo. Ogni versione apporta una prospettiva unica, riflettendo le sensibilità e le preoccupazioni della propria epoca, mantenendo viva la leggenda del vampiro nel panorama cinematografico.
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