Progetto Happiness: in viaggio per la felicità su YouTube
Ho scoperto Progetto Happiness per caso, navigando su YouTube in cerca di qualcosa che andasse oltre il mero intrattenimento. Mi sono imbattuto in un video girato in Corea del Nord – un luogo che da sempre mi incuriosisce per la sua chiusura e il mistero che lo avvolge. Ma quello che mi ha colpito non è stato tanto il luogo, quanto il modo in cui Giuseppe Bertuccio d’Angelo raccontava la realtà: umano, empatico, senza sensazionalismi.
Progetto Happiness: Un viaggio globale alla ricerca della felicità
Così ho iniziato a seguirlo. Progetto Happiness non è solo un canale YouTube: è un viaggio intorno al mondo per rispondere a una domanda che ci riguarda tutti — “Cos’è per te la felicità?”. Giuseppe lo fa incontrando persone in ogni angolo del pianeta, spesso in paesi che raramente vediamo rappresentati nei media tradizionali. E ogni storia è uno specchio, una riflessione, un invito a riconsiderare le nostre priorità.
Tre storie che mi hanno aperto gli occhi
Corea del Nord: dove la felicità è un silenzio pieno di domande
Il video girato in Corea del Nord mi ha colpito perché riesce a trasmettere ciò che le parole non possono dire. Attraverso i gesti, le espressioni, e il silenzio stesso, emergono riflessioni profonde su libertà, identità e senso collettivo della vita. È stato il primo passo nel mio viaggio dentro Progetto Happiness.
Kenya: la felicità nei sorrisi dei bambini adottati a distanza
Un altro viaggio che mi ha emozionato è stato quello in Kenya, dove Giuseppe ha raccontato la storia di Alex, un bambino adottato a distanza grazie ad ActionAid. Non si tratta solo di beneficenza: si parla di legami, possibilità e dignità. In quei sorrisi ho visto una felicità autentica, costruita su piccoli gesti quotidiani e sull’energia della comunità.
Myanmar: spiritualità e resilienza tra i monaci bambini
In Myanmar, Giuseppe ha visitato un monastero dove vivono e studiano piccoli monaci. È un luogo che unisce spiritualità e disciplina, ma anche gioco e leggerezza. Questo reportage mi ha fatto riflettere su quanto la felicità possa nascere anche in situazioni di grande semplicità, dove l’essenziale non è mai assente.
Dietro le quinte: il Progetto Happiness è anche missione
La felicità come rivoluzione culturale
Quello che rende speciale Progetto Happiness è che non si limita a raccontare: vuole trasformare. Il progetto è cresciuto nel tempo, intrecciando storie personali con iniziative sociali e ambientali, come la “Foresta della Felicità” piantata con Treedom o il progetto “Happy Home” in Bangladesh per le bambine di strada.
Una community globale che cresce ogni giorno
C’è un’energia contagiosa attorno a questa iniziativa. Oltre ai reportage, Giuseppe promuove una comunicazione positiva, diffonde notizie felici, coinvolge scuole, enti e famiglie. E soprattutto ispira — a vivere meglio, a guardare il mondo con occhi nuovi, a cercare la nostra versione di felicità.
Progetto Happiness: Cosa mi porto a casa da tutto questo
La felicità non è un punto d’arrivo, ma una domanda continua
Seguire Progetto Happiness mi ha insegnato che la felicità non è qualcosa che si trova una volta per tutte. È una ricerca continua, fatta di esperienze, ascolto e apertura verso l’altro. Giuseppe non offre risposte preconfezionate, ma storie vere — e in ognuna c’è un pezzetto di ciò che potremmo essere.
Se anche tu sei in cerca di ispirazione, ti consiglio di iniziare dal video sulla Corea del Nord — magari anche tu, come me, finirai per restare a bordo per tutto il viaggio.
“La felicità è la vera ricchezza.”
– Progetto Happiness
Francesco Cogoni.
l link il loro canale Youtube: Progetto Happiness – YouTube
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