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Recensione al film “The Substance”

Recensione al film: “The Substance”, diretto da Coralie Fargeat, è un audace film di body horror che esplora temi come l’ossessione per la giovinezza e la bellezza nell’industria cinematografica. La trama segue Elisabeth Sparkle (interpretata da Demi Moore), un’attrice in declino che, per riconquistare la sua giovinezza, utilizza una misteriosa sostanza che le permette di incarnarsi in una versione più giovane di sé stessa, Sue (interpretata da Margaret Qualley).

Il film è ricco di riferimenti a grandi registi e stili cinematografici. La regia di Fargeat mostra influenze evidenti da parte di Stanley Kubrick, con una particolare attenzione alla composizione simmetrica delle inquadrature e all’uso di spazi geometrici che ricordano le atmosfere di “2001: Odissea nello spazio” e “Arancia Meccanica”. Ad esempio, la scena del bagno bianco in cui Elisabeth assume la sostanza richiama le fredde stanze bianche presenti nel finale di “2001”.

Inoltre, il film presenta elementi tipici del body horror che richiamano le opere di David Cronenberg, come “La Mosca” e “Videodrome”. Le trasformazioni corporee di Elisabeth sono rappresentate con dettagli grafici e disturbanti, utilizzando effetti pratici e protesi che rimandano al cinema horror degli anni ’80.

Recensione al film “The Substance”

La fotografia del film, curata da Benjamin Kracun, utilizza luci fredde e una palette cromatica de-saturata per enfatizzare il senso di alienazione e decadenza. L’uso di lenti grandangolari distorce le proporzioni, creando un effetto claustrofobico che amplifica il disagio dello spettatore. Queste scelte stilistiche richiamano il lavoro di Vittorio Storaro, noto per il suo uso espressivo della luce e del colore in film come “Apocalypse Now”.

Nonostante la maestria tecnica e le performance intense, il finale del film è stato criticato per essere eccessivamente esagerato e poco convincente. Alcuni spettatori lo hanno trovato “cringe”, con scene che indugiano su dettagli grotteschi che possono risultare gratuiti e disturbanti.

In conclusione, “The Substance” è un film tecnicamente impressionante che rende omaggio a grandi registi e stili cinematografici, ma il suo finale potrebbe lasciare alcuni spettatori perplessi a causa di scelte narrative e visive estreme.

Fonti:

decider.com, cnc.fr, siamomine.com, forbes.com.

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