True Glue al ManSourcing
Mostra True Glue al ManSourcing di Caltagirone. di seguito il testo di Francesco Cogoni.
Cosa succede se si uniscono tre diverse realtà in un solo spazio espositivo con del vero collante?
Potrete vederlo di persona alla mostra True Glue, che si terrà negli spazi di ManSourcing in Via Acquanuova 244 Caltagirone il 30 aprile 2016.
In mostra gli artisti Demetrio Di Grado, Jimmy Rivoltella e Vlady Art.
George Grosz, ricorda nei suoi scritti:
«Quando John Heartfield ed io inventammo il fotomontaggio, nel mio studio, alle cinque di una mattinata di maggio nel 1916, nessuno dei due aveva idea delle sue enormi potenzialità, né della strada spinosa ma piena di successo che ci avrebbe aspettato. Come spesso succede nella vita eravamo inciampati in un filone d’oro senza nemmeno accorgercene».
Durante tutto il corso del novecento sino ad oggi, abbiamo avuto esempio di questo filone d’oro di cui parla Grosz, ed abbiamo potuto osservare solo una parte delle sue effettive potenzialità.
Dall’avvento della fotografia la produzione di nuove immagini si è semplificata, che con l’avvento delle nuove tecnologie si è giunti ad una progressiva e sempre maggiore accessibilità di un mezzo ormai alla portata di tutti, sino a sconfinare in un irrimediabile ed implacabile sovraproduzione di icone.
Difatti fin dalla prima infanzia ci troviamo immersi e sommersi dalle icone più disparate,
che ci arrivano da ogni parte del mondo, marche, pubblicità, cartoni animati, film, notizie, storie, icone sacre, foto di famiglia sino ad arrivare alla selfy generation, sono solo alcune categorie delle milioni che ci capitano sotto gli occhi ogni giorno.
In questo scenario apocalittico in cui le icone, di prepotenza, conquistano e controllano l’immaginario delle persone, come si esprimono artisti come Demetrio Di Grado, Jimmy Rivoltella e Vlady Art? Decidono di utilizzare il collage, un medium in cui le immagini utilizzate non sempre sono create dall’artista, dove non è difficile che più artisti siano attratti dalla stessa immagine, considerando lo scenario viene da porsi un dubbio evidente, quanta influenza hanno le icone sul nostro retaggio culturale, sulle nostre scelte e sul nostro gusto estetico?
Insomma, sono le icone ad influenzare e modificare le nostre soggettività o c’è piuttosto qualcosa nel nostro volto, come direbbe Machiavelli, nella nostra identità, che rimane immutabile dalla nascita?
Questo medium, più di qualsiasi altro, rende evidente quanto la personalità artistica prevalga sempre sull’icona, tanto da farla diventare mero strumento da plasmare a propria volontà, che sia un processo coscio o meno poco importa. La scelta è la componente essenziale, quali immagini ci attraggono, quali sono più adatte a fare da conduttore per comunicare ciò che vogliamo, nel modo in cui vogliamo comunicarlo. Che sia libera espressione dell’artista e della realtà culturale che lo circonda o una poetica unione tra i segni e le fotografie della sua memoria biografica, un divertente gioco di assemblage no sense o uno sguardo obliquo e attento in una continua e disincantata interrogazione sui mutamenti del mondo.
I collage degli artisti in mostra, dimostrano ancora una volta quanto la personalità artistica prevalga sempre.
Francesco Cogoni. 30/04/2016