Intervista ad Alfredo Accatino

Oggi condivido con voi la mia intervista ad Alfredo Accatino, uno dei più noti e premiati creativi Italiani. Autore di importanti eventi in tutto il mondo. Vanta una vasta e variegata produzione editoriale, parallela alla sua attività principale: libri umoristici, come libri di tecniche di comunicazione, con il padre a firmato libri sull’educazione artistica e gestisce un blog di successo, “outsiders”, curando l’omonima rubrica sulla rivista “Art e Dossier”.

Quando e come nasce la tua passione per la scrittura ed in particolare per l’arte?

Diciamo che ci sono vissuto seguendo l’attività di mio padre, Enrico Accatino, che era un artista e un teorico dell’educazione artistica in Italia con 600 trasmissioni televisive alle spalle alla Rai tra “Telescuola” e “Non è mai troppo tardi” all’inizio degli anni sessanta, Quindi da bambino mi teneva in studio a dargli una mano, a stendere i colori, e poi a scrivere libri di storia dell’arte. Ci sono nato, insomma. Poi ho avuto una crisi di rigetto tra i trenta e i quarant’anni, poi la passione mi ha ripreso e non mi ha più lasciato. Questo mi ha permesso di non avere nessun timore reverenziale nei confronti dell’arte e di amarla per quello che è.
Anche la scrittura ha radici antiche e nasce come sceneggiatore. Poi le strade si sono incontrare con la collana Outsiders, e con il mio primo romanzo, La linea e l’ombra, ambientato nel Bauhaus.

Quali persone, situazioni artisti e scrittori hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

Ho letto tantissimo sino ai 30 anni, sino a un libro al giorno, e sono veramente tanti gli autori che mi hanno influenzato, cito a caso Buzzati, Calvino, Flaiano, i russi. E i racconti, un genere che inspiegabilmente gli editori non pubblicano più.

Ho letto i tuoi 3 volumi outsiders, cosa vuoi esprimere attraverso questo progetto di ricerca?

Che bisogna avvicinarsi all’arte come dovrebbe essere, come un piacere, un divertimento, uno stimolo. E ne voglio parlare come si parlerebbe a un amico, quando ci entusiasma davanti a un gol. Che bisogna uscire dagli schemi con formule edate fisse, che hanno un po’ rotto, e che c’è spazio per riscrivere molte pagine della storia dell’arte, anziche parlare dei soliti cinquanta nomi.
A Parigi a inizio del ‘900, per capirci, ci vivevano 70.000 artisti…

Il mondo degli artisti che ci proponi è veramente affascinante, secondo te perché alcuni vengono innalzati a grandi ed altri artisti senza dubbio di gran valore rimangono outsiders?

Perché la vita è una scommessa, e spesso gli artisti sono i peggiori nemici di se stessi. Poi ci sono state due guerre mondiali, e persecuzioni, che hanno sconvolto la vita di molti. Poi, infine, perché la storia la hanno scritta i mercanti d’arte e le nazioni più potenti economicamente. C’è ancora un mondo da scoprire.

Qual è il tuo rapporto con le case editrici o con il mercato dell’arte? che possibilità ci sono di emergere per un giovane scrittore?

Io sono stato caparbio e fortunato, però è difficile emergere. Anche perché ci sono sempre meno lettori. Il punto di partenza, dovrebbe essere proprio quello di creare lettori, e non solo scrittori.

Cosa consiglieresti ad uno scrittore o critico/storico d’arte che vorrebbe vivere di cultura?

Spaziare con la mente e con l’attività in tutto ciò che concerne il settore, dall’organizzazione alla curatela, dalla scrittura alla gestione social, agli eventi live, senza escludere sperimentando linguaggi nuovi. Iniziate a fare, dopo 7 anni ne avrete i frutti.
In parallelo, come molti sanno, sono direttore creativo e autore di grandi eventi, eppure, ho continuato a sviluppare questo progetto con la massima libertà.

Alfredo Accatino Link Social:
https://www.facebook.com/OutsidersDiAlfredoAccatino
https://www.instagram.com/outsiders_di_alfredo_accatino/

Trovate le sue opere su queste pagine:

https://www.giunti.it/catalogo/outsiders-3-9788809962187

https://www.giunti.it/catalogo/la-linea-e-lombra-9788809910737

Francesco Cogoni.

/ 5
Grazie per aver votato!