INTERVISTA A FABIO PUELLI

Quando e come nasce il tuo percorso artistico?

Ho sempre dipinto prima con penna, chine colorate e vinavil, acquerelli liquidi, colori acrilici ed infine dall’ottantasei solo colori a olio mescolati qualche volta a tutti i tipi possibili di pastelli.

Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

Mi sentivo più scultore che pittore ho conosciuto Vittorio Pelati e sono andato qualche volta nel suo studio ma la scultura richiede grandi spazi, attrezzature e molti soldi, quindi sono passato dalla creta alla pittura.

Sono cresciuto assolutamente da solo un evento importante ha dato una svolta alla mia vita artistica: un amico assolutamente disinteressato all’arte e senza alcuna cultura e sensibilità artistica, una persona criticona del tipo che qualche volta invitato a mangiare criticava pure quello che gli si metteva nel piatto, un giorno guardando i miei quadri in acrilico sentenziò:

“Colore troppo magro”!

L’ignorante, l’insensibile il criticone per eccellenza mi buttò in faccia la verità che probabilmente avevo già percepito a livello inconscio.

Sono passato cosi ai colori a olio il meglio che si possa usare per la pittura, si possono sovrapporre alcuni sono trasparenti altri coprenti ma soprattutto la resa, la lucentezza permangono anche quando sono asciutti.

Un giorno mia moglie mi fece notare che se i bordi di quello che dipingevo fossero stati meno netti il quadro sarebbe stato più onirico, più fiabesco.

Ottimo consiglio!

Spesso, quasi sempre, nei miei lavori non vi è uno sfondo ben definito, evito assolutamente anche nei rari paesaggi di dare profondità tutto è piatto nebbioso e avvolge la scena ecco la magia dipinta.

Cosa cerchi in arte?

Dipingo i miei sogni le emozioni quello che mi passa nella testa, dipingere mi fa star bene.

C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?

La magia del passato, la magia degli animali e delle cose, tutto è antico e deve saper di polvere, le mie scene non sono mai collocate in un tempo ben definito, gli abiti che vestono le figure umane, per lo più donne, gli animali sono praticamente inventati e collocabili almeno di tre secoli indietro rispetto a oggi.

Questo forse per la mia passione per la storia antica e l’archeologia.

Qual’è il tuo rapporto con il mercato?

Direi buono, non cerco di vendere ma mi capita di farlo, così facendo dipingo non ciò che piace alla gente ma ciò che piace a me, con sorpresa ho notato che i miei lavori erotici piacciono soprattutto alle donne, non si sentono offese neanche da lavori più umidi, forse perché non accosto, quasi mai, alle mie donne i loro amanti ma solo animali che in sostanza ne fanno le veci come servi, musici, acrobati.

Navi, macchine leonardesche e animali piacciono agli uomini.

Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

Sono la persona meno adatta a dare consigli del genere, forse di restare single, dovrebbe inoltre sviluppare uno stile personalissimo, fare tutto da solo, non guardare a destra o a sinistra, dovrebbe essere impermeabile a qualsiasi influenza esterna.

Per fare questo occorre avere un’alta idea del se, nel contempo mai essere soddisfatti di quello che si è fatto altrimenti non si evolve, ma si resta fermi.

Sito: http://www.fabiopuelli.it/

Facebook pagina pubblica: https://www.facebook.com/Fabio-Puelli-474087382745371/

Mail: Puelli.fabio@gmail.com

Francesco Cogoni.

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