Intervista a Marina Federica Patteri

Oggi vi presentiamo l’artista Marina Federica Patteri, mi è capitato qualche settimana fa di vedere le sue fotografie esposte a Cagliari nel progetto “voci dalla laguna”.

Quando e come nasce la tua passione per la fotografia?

Sono sempre stata appassionata di fotografia sin da piccola, la voglia di raccontare e documentare storie/momenti/situazioni ha da sempre caratterizzato la mia quotidianità. L’ossessione di voler congelare per sempre brevi istanti o momenti mi affascina, e questo è un obiettivo che ho perseguito sempre sin da bambina. Ancora di più sfogliare archivi fotografici o album dei ricordi a distanza di anni, è qualcosa che per me ha un valore che non può essere quantificato. Credo che poi questa passione sia stata trasmessa in parte anche da mia madre che, sebbene a livello amatoriale, ha sempre scattato fotografie, in qualsiasi occasione e circostanza raccontando più di 30 anni di vita della nostra famiglia. Come ho detto credo di aver subito fortemente l’influenza materna e di conseguenza aver preso qualcosa da lei.

Quali persone, situazioni o fotografi hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

Da un punto di vista artistico e consideriamo anche storico ci sono grandi fotografi che mi hanno sempre affascinata e ispirata in molte circostanze. Partiamo dalla fotografia di Federico Patellani, maestro del fotogiornalismo italiano, che raccontava attraverso le sue immagini l’Italia del dopoguerra; molto interessante un suo reportage a Dorgali (mio paese d’origine) sulla foca monaca del Mediterraneo che allora abitava nelle Grotte del Bue Marino. Del lavoro di Patellani apprezzo l’entusiasmo e al tempo stesso la naturalezza che traspare dalle sue foto.

Quasi sullo stesso stile, ma qui parliamo più di “street photography”, o per essere più corretta “fotografia umanista francese” il grande maestro Robert Doisneau. Doisneau con ironia ma anche con tanta empatia ha raccontato decenni di vita quotidiana parigina, in tutte le sue sfumature.

Cosa vuoi esprimere attraverso la fotografia?

A me piace raccontare il mio punto di vista, trasmettere quello che provo e vedo raccontandolo agli altri. Devo ammettere che mi piace giocare con la fotografia, usarla come strumento non per sconvolgere la realtà, ma raccontarla in maniera diversa, attraverso la mia visione e il mio punto di vista. La fotografia per me è un linguaggio, è il linguaggio che uso per esprimermi.

Marina Federica Patteri

Hai un progetto fotografico in particolare di cui vorresti parlarci?

Sono legata al mio primo progetto fotografico nato quasi per caso ma al quale sono particolarmente legata. Si chiama “Approdi Mediterranei” e, attraverso una serie di accorgimenti basati sulle luci e sulla fotografia notturna, narra l’arrivo di un viaggiatore in una non nota città del Mediterraneo.

Ma se devo citare il progetto al quale sono maggiormente legata è senz’altro quello in corso “Voci dalla Laguna” per diverse ragioni: intanto rappresenta un po’ la maturità del percorso artistico nel senso che con questo progetto è arrivato anche un libro, il mio primo codice ISBN (Edizioni Kappabit https://edizionikappabit.com/ ), un ciclo di mostre ospitate in diversi luoghi e un totale coinvolgimento personale in un luogo tanto poetico quanto inusuale come la Laguna di Santa Gilla. Si tratta di un progetto che è in costante evoluzione, ogni giorno mi da qualcosa in più e nascono nuove idee; mi piace l’idea di raccontare la Laguna di Santa Gilla per la sua bellezza, le sue peculiarità e la poesia che in essa ogni giorno vedo.

Qual è il tuo rapporto con il mercato? che possibilità ci sono di emergere per un giovane fotografo?

Molto varia in funzione del genere di fotografia che si realizza. Ci sono settori in costante crescita come, per esempio, quello legato al settore delle cerimonie e dei matrimoni e sui quali ci sono ottime opportunità lavorative e di inserimento professionale. Io personalmente non prediligo questo genere di fotografia anche se nell’ultimo anno mi è capitato di fare diversi servizi fotografici.

Personalmente mi piace tanto realizzare servizi a teatro e, ogni qual volta ne ho l’occasione, mi diverte fotografare spettacoli musicali, prosa e poesia.

Per emergere bisogna senz’altro essere bravi a differenziare il prodotto, curare l’immagine e la comunicazione esterna e poi, non da meno, è necessario avere una partita iva per potersi inserire sul mercato.

Cosa consiglieresti ad un fotografo che vorrebbe vivere di quest’arte?

Molta determinazione, il mondo della fotografia è un settore estremamente concorrenziale oggi, ma se si fa una cosa che si ama tutto viene in discesa e la motivazione e la voglia di emergere sbaragliano qualsiasi concorrente.

Marina Federica Patteri contatti

sito: https://www.marinafederica.com/

Instagram: https://www.instagram.com/marina_patteri/

facebook: https://www.facebook.com/mmpatt

Youtube: https://www.youtube.com/@marinafedericapatteri1231/featured

Se l’intervista ti è piaciuta ti consigliamo anche quella al grandissimo Riccardo Mannelli Intervista a Riccardo Mannelli | ConnectivArt

Francesco Cogoni.

/ 5
Grazie per aver votato!