Roberto Sebastián Antonio Matta Echaurren

Roberto Sebastián Antonio Matta Echaurren, meglio conosciuto come Roberto Matta, è stato uno dei più importanti artisti surrealisti del XX secolo.

Matta è nato in Cile, visse tra la Cile, l’Europa e gli Stati Uniti, fino alla sua morte nel 2002.

La sua carriera artistica è cominciata a Parigi nel 1938, dove è stato introdotto al movimento surrealista da André Breton.

Matta ha iniziato a sperimentare nuovi stili e tecniche che lo hanno portato a diventare uno dei principali esponenti del surrealismo.

La sua arte si è sviluppata attraverso una varietà di stili e tecniche, mescolando elementi di astrazione, biomorphism e architettura.

Ha trasformato la realtà in un mondo surreale e fantastico, creando figure surreali che esprimono una profonda ricerca dell’inconscio.

Il suo lavoro è stato ricco di simboli e metafore che riflettono le sue preoccupazioni politiche e sociali, spesso espressi attraverso l’utilizzo di immagini e colori forti.

Carriera:

Nel corso della sua carriera, ha creato opere d’arte in una varietà di media, tra cui dipinti, disegni, stampe, collage, sculture e performance.

Matta ha esposto in tutto il mondo riuscendo a vendere le sue opere ad importanti musei internazionali. Tra i quali il Guggenheim di New York, il MoMA di San Francisco e la Tate Modern di Londra. Oltre alle collettive è stato esposto in numerose mostre personali, come la retrospettiva presso la Hayward Gallery di Londra nel 2000.

La vita e l’opera di Roberto Matta hanno continuato a influenzare la cultura e l’arte contemporanea anche dopo la sua morte, rendendolo uno dei più importanti artisti surrealisti del XX secolo.

(Roberto Sebastián Antonio Matta Echaurren)

Se siete interessati qualche anno fa abbiamo avuto il piacere di intervistare Pablo Echaurren al link –> INTERVISTA A PABLO ECHAURREN | ConnectivArt

Se volete approfondire sul movimento surrealista al link—> Il movimento Surrealista | ConnectivArt

per vedere i suoi lavori a questo link —>Roberto_Matta – Bing images

ConnectivArt.

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