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Alegrammi mostra personale di Alessandro Melis

Alegrammi

la mostra pittorica di Alessandro Melis

a cura di Francesco Cogoni.

3 e 4 Giugno 2017

dalle 20:00 alle 22:00

Artelier63

viale Diaz 63

Il 3 ed il 4 Giugno negli spazi dell’Artelier63 potrete visitare Alegrammi, la mostra pittorica di Alessandro Melis a cura di Francesco Cogoni.

Di seguito riporterò il testo scritto in occasione della mostra.

“La funzione del linguaggio non è quella di informare ma quella di evocare.”  (Jacques Lacan)

Già dal titolo della mostra risuona chiara l’intenzione: creare una sorta di linguaggio ideogrammatico fatto di segni liberi e gestuali, che evochino una serie di significanti.
Dietro le stratificazioni di colore di alcuni tra i quadri presenti in mostra riaffiorano delle immagini, che potrebbero essere i soggetti del racconto, dei volti o anche solo dei frammenti sopra i quali vengono dipinti dall’artista strati di colore con diversi mezzi e tecniche; queste faranno da base per la stesura di un linguaggio scritto con caratteri gestuali, più o meno controllati, evocanti figure, forme, segni e sogni, piccoli pittogrammi astratti che accompagnano il fruitore verso uno sforzo di immaginazione, di rassomiglianza tra quello che è il risultato di un gesto ed i suoi infiniti richiami, le sue molteplici figure e forme possibili.
Sulla nascita degli ideogrammi esiste una leggenda.
Secondo questa leggenda il funzionario Cangjie si mise a studiare gli animali del mondo, il paesaggio della terra e le stelle del cielo, cercando di catturarne le caratteristiche fondamentali per mezzo di simboli che li rappresentassero: sarebbero così nati uno a uno tutti i caratteri della scrittura cinese.
Negli “Alegrammi” di Alessandro Melis sembra avvenire il medesimo processo all’inverso, ovvero che per mezzo del gesto liberato dal significato, intende spalancare le porte dell’immaginario evocando tutte le cose del mondo e fare del gesto un ideogramma polisemico dal quale poter catturare delle caratteristiche peculiari che evochino qualcosa.
Sembra infatti cercare di comporre un alfabeto ideografico dell’espressione, interpretando secondo il proprio ritmo l’andamento di questi testi, come fosse uno spartito musicale da dirigere, volgendo ogni testo a dinamiche peculiari, con andamenti unici per ogni composizione.
Una libera espressione come strumento di costruzione positiva di sé, che in pieno atto volge sino alla liberazione dal sé cosciente per raggiungere finalmente una forma di linguaggio gestuale più puro, libero dalle forzature della ragione, verso la formulazione di una serie di logogrammi del significante.

Francesco Cogoni.

Link dell’evento: https://www.facebook.com/events/116182638954506/

 

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