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RESTAURO CONDIVISO MARIA LAI, TONINO CASULA, GAETANO BRUNDU

IL RESTAURO CONDIVISO MARIA LAI TONINO CASULA GAETANO BRUNDU OPERE DEL PATRIMONIO ARTISTICO UNIVERSITARIO Università degli Studi di Cagliari

Il progetto “restauro Condiviso”

Con questo nuovo progetto espositivo l’Università degli Studi di Cagliari prosegue nell’impegno per la conservazione e la valorizzazione del proprio patrimonio storico-artistico, rendendolo in misura sempre maggiore una risorsa a disposizione della crescita culturale della cittadinanza e del territorio, al contempo promuovendo i valori della partecipazione e della condivisione.

Il progetto rafforza, inoltre, la vocazione del MUACC alla ricerca e alla didattica, in coerenza con la sua missione e i suoi presupposti fondativi, attraverso il coinvolgimento nel lavoro curatoriale delle studentesse e degli studenti del Corso di Laurea in Storia dell’Arte. L’esposizione presenta sei opere recentemente restaurate, espressione della ricerca d’avanguardia di tre artisti sardi tra i più rappresentativi della seconda metà del Novecento: Maria Lai, Tonino Casula e Gaetano Brundu.

Pervenute all’Università nel corso degli anni Sessanta, appartengono alla collezione permanente di età contemporanea, formatasi a partire dall’iniziativa di Corrado Maltese, docente dell’allora Istituto di Antichità Archeologia e Arte e preside della Facoltà di Lettere. Sono opere, dunque, che, oltre a configurarsi come particolarmente rilevanti sotto il profilo culturale, testimoniano l’importante legame tra il mondo accademico e le istanze di innovazione artistica, riconducibile ad una stagione straordinariamente fertile di dibattiti e confronti. Accanto alle opere, lungo il percorso espositivo, viene condiviso il racconto del restauro, restituendo la complessità degli interventi, le diverse fasi delle operazioni effettuate e le tecniche impiegate, messe alla prova, in alcuni casi, dai materiali utilizzati dagli artisti nelle loro sperimentazioni.

Il restauro condiviso di Lai, Casula e Brundu durante l’inaugurazione

Un’atmosfera vibrante ha accolto la serata inaugurale del progetto, carica di emozione da parte dei giovani studenti e di orgoglio generale per il lavoro compiuto. Simona Campus ha introdotto la serata, sottolineando l’importanza storica di artisti viventi come Angelo Liberati presente durante l’inaugurazione, alla possibilità si condivisione delle proprie esperienze in prima persona attraverso aneddoti significativi.

Valentina Lisci, restauratrice della cooperativa Terrapinta, ha presentato il rigore e il rispetto necessario nel restauro delle opere d’arte, sottolineando il delicato equilibrio tra preservare l’originale e arrestare il degrado. Dai delicati interventi su una china su carta di Lai alle complesse sfide presentate dalle opere di Brundu e Casula, il restauro ha richiesto un’approccio interdisciplinare e meticoloso.

Sei opere, frutto di un attento lavoro di recupero e restauro, sono state esposte, rivelando le gemme artistiche di tre maestri che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte regionale e non solo. Il progetto si distingue per i valori di condivisione, partecipazione e collaborazione che lo animano, evidenziando il legame profondo tra le opere d’arte, l’università e la comunità.

All’insegna della Collaborazione:

Il progetto ha visto la collaborazione di diverse strutture universitarie, tra cui la direzione dei servizi bibliotecari e le attività museali, che insieme hanno reso possibile trasformare un patrimonio custodito in un patrimonio condiviso. Gli studenti, guidati da Simona Campus e Pamela La Dogana, hanno avuto l’opportunità di affrontare non solo gli aspetti tecnici del restauro, ma anche quelli comunicativi, evidenziando il valore del lavoro svolto e dando l’opportunità agli allievi di raccontare la storia degli artisti a partire dalle opere restaurate.

Sasso in riva al mare a china su carta di Maria Lai, il leone ad olio su tela di Brundu con il suo inconfondibile baffo e le complesse opere percettive di Casula, su diversi materiali, che testimoniano la ricchezza e la diversità dell’eredità artistica Sarda.

Ma il progetto non si ferma qui: un nuovo ambizioso progetto è già in corso, un’installazione museale che si propone di sensibilizzare contro la violenza di genere, confermando l’impegno continuo dell’università nel dialogo con la società e nella promozione dei valori umani.

Per il restauro condiviso di Lai, Casula e Brundu si ringraziano:

Magnifico Rettore Francesco Mola Direttore Generale Aldo Urru

MUACC Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee Dirigente Marco Maxia Direzione qualità, servizi bibliotecari e attività museali Referente Scientifico Rita Pamela Ladogana Curatrice Simona Campus Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali Direttore Ignazio Efisio Putzu Coordinatore del Corso di Laurea in Storia dell’Arte Fabio Calogero Pinna

Esposizione realizzata con la partecipazione delle studentesse e degli studenti del Corso di Laurea in Storia dell’Arte Manuela Carta, Emanuele Coglia, Francesca Contu, Francesco De Pau, Erika Fadda, Maria Firinu, Sofia Gardella, Ilenia Giglio, Rita Latte, Martina Meloni, Sanella Ollargiu, Viviana Onnis, Claudia Federica Orrù, Antonio Perra, Elisabetta Serra e Federico Cogotti, studente in Beni Culturali Coordinamento curatoriale Simona Campus, con Valentina Lixi.

Contributo alla ricerca scientifica, supervisione testi Carlo Maccioni Public program Valentina Lixi Restauro delle opere Terra Pinta – Direzione tecnica Maria Albai Si ringraziano La Soprintendente Monica Stochino, la Funzionaria storica dell’arte Maria Passeroni e la Funzionaria restauratrice Georgia Toreno, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna

La Direttrice Luciana Cumino, le bibliotecarie e i bibliotecari della Biblioteca del Distretto delle Scienze umane Le Referenti dell’Archivio Storico dell’Università degli Studi di Cagliari Cecilia Tasca ed Eleonora Todde Le Docenti e i Docenti del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali – Cittadella dei Musei Un ringraziamento particolare a Maria Albai per aver concesso l’utilizzo a fini espositivi delle relazioni di restauro.

Il MUACC di Cagliari

Il MUACC – Museo Universitario delle Arti e delle Culture Contemporanee nasce dalla volontà di creare un luogo ‘incontro tra l’espressione artistica e le multiformi storie culturali del tempo presente. Nell’orizzonte dei principi affermati da ICOM (Organizzazione Internazionale dei Musei) e delle riflessioni specifiche sulla missione dei musei universitari, i presupposti su cui si fonda la vita del MUACC sono la vocazione alla ricerca e l’impegno nella didattica, cui si unisce la necessità della diffusione della conoscenza in un’ottica di partecipazione e cambiamento sociale.

Obiettivi fondamentali del Museo sono la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico dell’Ateneo, risorsa importante che deve essere resa fruibile non solo ai docenti e agli studenti, ma alla più ampia comunità degli studiosi e ai molteplici pubblici. La collezione permanente comprende le opere acquisite a partire dall’iniziativa di Corrado Maltese, Professore all’Università di Cagliari dal 1957 al 1969.

L’organizzazione di mostre temporanee è finalizzata all’approfondimento di contenuti che interagiscano con le opere della Collezione, inglobandole in un discorso multidisciplinare sul contemporaneo L’impegno nell’ambito della didattica prevede il coinvolgimento costante degli studenti, sia nella realizzazione dei progetti espositivi, sia in percorsi formativi di natura laboratoriale, al fine di favorire ‘applicazione delle conoscenze e la maturazione di competenze afferenti alle pratiche curatoriali e alle professioni museali.

Il MUACC ospita, inoltre, attività seminariali, conferenze e programmi pubblici per diffondere i risultati della ricerca scientifica e al contempo sostenere un dibattito aperto, plurale, inclusivo. Un ruolo centrale ricopre la collaborazione costante con altre istituzioni, sia pubbliche che private, occasione indispensabile per la crescita del Museo all’insegna dello scambio e della condivisione.

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