Rosaria Straffalaci: intervista tra informale e iperrealismo
In questa intervista Rosaria Straffalaci ci parlerà del suo percorso, delle grandi influenze che hanno determinato le sue scelte ed il suo stile.
Rosaria Straffalaci: le influenze e l’arte
Quando e come nasce il tuo percorso artistico?
Iniziai a dipingere all’età di 8 anni dopo che il mio maestro elementare notò in me delle particolari attitudini verso il disegno, contattò i miei genitori e li invitò a stimolarmi. Così ricevetti i miei primi colori ad olio ed iniziò “la mia strada”.
Quali persone, situazioni o artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
Ho proseguito il mio percorso di studi prima al Liceo artistico M.Preti di Reggio Calabria. Poi alla scuola di pittura dell’Accademia di belle arti sempre a Reggio Calabria. Importanti sono stati gli incontri con tre docenti/ artisti: Raffaele Canoro (iperrealista) Ugo D’Ambrosi e Luigi Malice (pittori informali) fonte d’ispirazione e generosi Maestri. In assoluto l’incontro con il Maestro Pinuccio Sciola ha influenzato la mia ricerca aprendo nuovi scenari e nuove visioni sul mio modo di agire artisticamente.
Cosa vuoi esprimere attraverso l’arte?
In pittura sulle mie tele di matrice informale lascio spazio al mio istinto muovendomi tra lirismo cromatico e superfici materiche. Mi piace lasciare allo spettatore la propria interpretazione/ suggestione. Nel lavoro murale il discorso è completamente diverso proprio qui vengono fuori gli insegnamenti del Maestro Sciola che con la sua grande visione di arte sociale ( Paese Museo) ha indelebilmente stuzzicato la mia propensione ed attenzione verso il prossimo.
“LEGÁMI” all’Urbanfest e l’estrema onestà
Mi piacerebbe approfondire sul tuo ultimo progetto artistico, cosa puoi dirci?
Nel mio ultimo lavoro, così come nei precedenti, utilizzo la riqualificazione urbana come mezzo per una rigenerazione umana. Creando connessione tra le persone e facendo sì che il loro contributo sia indispensabile, mi interessano soprattutto i processi pur non trascurando l’esito finale. A Sant’Elia ho trovato una comunità accogliente. Ho portato loro la tecnica dell’ impagliatura degli scanni sardi (offrendo quindi una competenza che può diventare mestiere). Abbiamo utilizzato tessuti di recupero prestando attenzione all’ambiente (il rifiuto tessile rappresenta una delle maggiori fonti d’inquinamento). I pannelli intrecciati sono diventati parte integrante del muro che ho dipinto sempre in concerto con la comunità: si sono creati “LEGÁMI”.
Qual è il tuo rapporto con il mercato? che possibilità ci sono di emergere per un giovane artista?
Non vivo di arte ma vivo per l’arte, bisogna sempre cercarti un’alternativa ( sono docente di arte e immagine).
Cosa consiglieresti ad un giovane che vorrebbe vivere di arte?
Non sono in grado di dare consigli sull’argomento. Se vuoi fare arte senza compromissioni e in piena libertà non può esserci la pressione del guadagno economico.
Rosaria Straffalaci Contatti:
Rosaria Straffalaci (@rosariastraffalaci) • Foto e video di Instagram
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Francesco Cogoni.