Interviste

INTERVISTA AD ALESSANDRO SICIOLDR

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Quando e come nasce il tuo percorso artistico?

Quando ero bambino utilizzavo il disegno come strumento per realizzare ciò che desideravo profondamente.

Le mie visioni infantili erano ricche ed insolite, crearle era un’attività spontanea.

Quando ero al lavoro con carta e matita non avevo un’immagine finita in mente, il disegno era un campo di battaglia.

Vivevo e creavo liberamente al suo interno, i personaggi apparivano e scomparivano, interagendo tra loro, montagne e architetture colossali si innalzavano e crollavano a mio comando.

Ero felice perché con quel gioco avevo il pieno controllo sulle infinite possibilità dell’ immaginazione.

Da questo gioco è iniziato tutto.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

Ogni fase della mia vita è stata guidata da un maestro differente.

L’influenza di mio padre tuttavia è sempre stata una costante.

Cosa cerchi in arte?

In arte ognuno è alla ricerca di un qualcosa senza sapere cosa e senza volerla trovare mai.

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C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?

La maggior parte del tempo la trascorro lavorando su dei taccuini.

Sono ossessionato dai libri monografici perché mostrano il percorso dell’artista o almeno una parte.

Il percorso artistico è un concetto molto importante per me e i miei taccuini lo mettono in evidenza con chiarezza.

Si vedono le evoluzioni delle immagini, le storie che si creano.

Ogni immagine è collegata all’altra come se fosse una storia.

Solo chi è superficiale può credere di giudicare un artista vedendo solo qualche opera.

Qual’è il tuo rapporto con il mercato?

Sono molto importanti per me le persone che seguono il mio lavoro e mi supportano senza secondi fini.

Possedere un quadro significa poterlo vedere ogni giorno, è come appendere una nuova finestra in casa che non si apre sulla strada ma su un mondo diverso.

Comprare un’opera orribile che può salire di valore vuol dire arricchire le proprie tasche (forse), comprare un’opera che si ama profondamente vuol dire arricchire la propria vita.

Ma la pittura è un’arte molto difficile e posso comprendere che arricchire la propria vita con un quadro è un piacere riservato a pochi.

Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

Vivere di arte non è così importante, l’importante è vivere per l’arte.

Per un artista i soldi sono importanti soprattutto per avere più tempo disponibile per creare ed esprimersi con comodità, per poter viaggiare e per poter comprare i materiali migliori.

Ma c’è un enorme rischio di dover scendere a compromessi.

L’immaginazione è un fiore delicato che non deve mai corrompersi con la moda o con delle formule ripetitive che funzionano e che vendono.

La situazione ideale è quella in cui si trovano delle persone che credono in quello che fai e che soprattutto credono nel tuo percorso, supportandoti sempre e comunque.

Ma in cambio noi dobbiamo dargli noi stessi e la nostra sincerità al 100%

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Sito ufficiale: www.sicioldrart.com

Francesco Cogoni.

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