Fabio Saiu “Ho sempre continuato a lavorare.”
Come procede la vita in questo momento difficile?
In questo momento la vita procede come sempre tranne le preoccupazioni che ho nei confronti dei miei genitori che hanno una certa età.
Le restrizioni non hanno cambiato molto il mio stile di vita.
Mi dispiace solo per la mia monografia appena pubblicata, un progetto che mi ha impegnato due anni e in questi mesi si doveva fare la promozione nazionale.
Purtroppo è saltata anche la mostra che era prevista ad Alghero il 4 aprile.
Nonostante abiti ad Alghero sembrerebbe un paradosso ma dal 1992 che non faccio una personale nella mia città.
Stai continuando a dipingere?
Ho sempre continuato a lavorare.
Com’è cambiata la tua arte in una condizione di semi isolamento come quella in cui ci troviamo?
Il mio approccio all’arte non è cambiato anzi in questo momento difficile mi sento più concentrato.
Mi piace questa sensazione di stasi dove la natura si sta riappropriando dei suoi spazi. Certe città vuote ricordano certi scenari di De Chirico… Diciamo che mi piacciono i ritmi lenti se non fosse così sarei già a New York o Berlino con qualche soddisfazione in più nella mia carriera. Però devo ammettere che ogni tanto devo scappare in giro per il mondo per confrontarmi.
Non sono sufficienti le immagini viste dal web o dalle riviste.
Gli artisti sono sempre stati in quarantena con ritmi monacali nel loro studio con il loro mondo.
Alla fine è cambiato solo qualche uscita con gli amici in meno e il rapporto con i miei genitori e mio fratello che francamente mi manca.
Hai modo di tenerti in contatto e condividere la tua arte con i fruitori? Che ruolo giocano i Social in questa battaglia?
La maggior parte dei miei collezionisti non hanno Facebook vengono a trovarmi in studio quando si poteva o ci sentiamo via whatsapp per mostrare la mia ricerca.
Uso solo Facebook per divertimi ma anche per vedere la ricerca degli altri artisti e le mostre in giro per il mondo, in musei e gallerie private, Usato intelligentemente è un ottimo passatempo, a volte riesci a vedere le cose prima delle riviste specializzate, cosa impensabile fino a qualche anno fa.
Che ruolo dovrebbe svolgere l’artista in questo momento storico?
Non credo nel ruolo dell’artista.
Non sono mai stato interessato all’arte che ha richiami sociali o politici.
A mio parere l’arte deve far sognare spostando lo sguardo in un altra dimensione attingendo dal reale ma filtrando come solo un vero artista sa fare.
Questo si tramuterà in un mondo che ti distinguerà dagli altri.
Questo processo avviene in maniera tutta naturale senza forzature, è insito per chi fa Arte.
Secondo te, come cambierà il mondo, ma sopratutto i mercati dopo la fine del covid-19?
Sembra tutto surreale visto che avevo sempre sentito parlare di peste, purtroppo ci stavamo appena rialzando dalla crisi precedente e adesso sarà ancora peggio.
Spero di sbagliarmi, e per quanto riguarda le dinamiche dell’arte penso rimarranno invariate. Se penso che dopo la peste ci fu il rinascimento tutto ciò ci fa ben sperare.
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Francesco Cogoni.