ArteInterviste

Intervista a Costantino Di Renzo

LA LATTAIA DI VERMMER (olio su tela strappata al centro e scolatura di smalto bianco) 1975

Quando e come nasce il tuo percorso artistico?

Inizio l’attività nel 1972 dopo aver frequentato l’Accademia di belle Arti di Roma.

All’inizio del mio percorso, elaboro una attenta ricerca sull’arte del passato; in particolare sulla pittura dell’olandese Vermeer.

Nel 1974, ho aderito al movimento iperrealista, esponendo i miei lavori presso la galleria Margutta a Pescara (1976), la galleria Il Modulo a Salerno (1977) e la Borghi gallery a New York (1979).

Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo percorso?

Come ho detto, ero affascinato dall’arte olandese del 1600 per quanto riguarda l’ispirazione, per quanto riguarda i rapporti sociali, quello famigliare nello specifico, beh… sono sempre stato osteggiato dalla mia famiglia.

Cosa cerchi attraverso la forma d’arte che utilizzi?

Dopo aver percorso il cammino dell’arte in varie tematiche, (sono circa venti anni che scavo nei meandri nascosti della mente), la mia pittura si veste degli abiti del mondo contemporaneo, scavo nelle bassezze umane, nella follia, la perversione e le debolezze della società attuale.

Piccole storie in chiave metafisica e surreale, riproposte con una vena di profonda ironia.

COLAZIONE SULL’ERBA ( olio su tela 240 x 150 ) 1979

C’è una parte nella tua ricerca artistica di cui vorresti parlare in particolare?

Come dicevo il mio percorso nel tempo cambia, forse per una sorta di attitudine caratteriale, percorro molteplici strade: dalla pittura iperrealista della fine degli anni 70, aderisco al movimento ipermanierista, la pittura citazionale.

Per 10 anni dipingo le gesta dell’Ulisse post omerico, cioè nel lasso di tempo che va da dopo il suo ritorno ad Itaca fino alla sua morte.

La mitologia continua ad ispirarmi anche dopo questo ciclo, fino a quando ho iniziato questo mio ultimo percorso del 2009.

La mia pittura però si arricchisce di elementi plastici che raccontano oltre la superficie geometrica del quadro.

Qual è il tuo rapporto con il mercato?

Alla fine degli anni 70 ho vissuto per un anno a New York , dove ho avuto occasione di lavorare per alcune gallerie americane.

Tuttora collaboro con una galleria di San Diego in California e poi ci sono due o tre collezionisti italiani che comprano spesso i miei lavori.

Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

Devo dire che sono stato fortunato… la vita dell’artista non è facile.

Prima di tutto bisogna lavorare con continuità e tenacia.

I primi anni non preoccuparsi delle vendite, ma della qualità del lavoro, quindi esercizio e abnegazione, avere una profonda conoscenza della storia dell’arte e di tutto ciò che viene proposto al giorno d’oggi, studiare testi di filosofia e di letteratura… l’Arte non è così complessa come si crede… basta essere dotati di una normale intelligenza e una forte voglia di essere.

Il tempo farà la sua parte.

ODISSEO ULTIMO ATTO (olio su tela 170 x 90 ) 1997

 

(Nell’articolo le foto dei lavori dell’artista nei suoi vari periodi.)

ARCHITETTI (olio su tavola sagomata+legno patinato+corda+ferro) 2006

Contatti:

https://www.facebook.com/costantino.d.renzo/

Francesco Cogoni. 

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