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Intervista a “Le cose che non dico”

Oggi vi presento l’intervista a Francesca Carboni in arte “Le cose che non dico”, cantautrice Cagliaritana classe 1987, inizia il suo percorso musicale con le prime lezioni di pianoforte e solfeggio. Nel corso degli anni, spinta dalla necessità di raccontarsi, si avvicina alla musica in maniera più diretta e consapevole

Intervista a “Le cose che non dico”

Ricordi il momento in cui è nata la tua passione per la musica?

Credo sia nato dal primo incontro con il pianoforte. Avrò avuto circa 6 anni. 

Quali persone, situazioni o musicisti/gruppi che hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

Ho sempre ascoltato di tutto ma sono stata letteralmente travolta da artisti come Fulminacci, Gazzelle, Fra Quintale, Lucio Corsi, Calcutta e Willie Peyote. 

Mi piacciono gli artisti che si raccontano senza fronzoli.

Cosa vuoi esprimere attraverso le tue canzoni?

Per lo più disagi latenti. La scrittura è il mio canale di comunicazione preferito, non sono dotata (per timidezza) di grandi capacità oratorie quindi tutto ciò che non riuscirebbe ad emergere in sede di conversazione riesco a tirarlo fuori attraverso le mie canzoni, ecco perchè mi chiamo “Le cose che non dico”.

Le cose che non dico: Parlaci del tuo ultimo singolo o album!

Il mio ultimo singolo, ANCHE MENO prosegue il discorso iniziato col precedente singolo FATTA COSI’, nel quale, con una sottile tristezza di fondo, stavolta si parla di un rapporto d’amicizia trascinatosi ad intermittenza che non approda a nulla.

Da figlia unica ho fortemente risentito l’assenza di un fratello o di una sorella e per questo ho sempre ricercato nelle amicizie lo stesso grado di complicità. Riponendo, spesso, totale fiducia e stima nelle persone sbagliate e sbagliando a mia volta. Io non mi ritengo perfetta, tutt’altro…ma non sono sbagliata e spesso, invece, ho creduto di esserlo. Ho sputato più sangue e lacrime per un amico/a perso/a che per un amore destinato a scadere e, in rari casi, per entrambi allo stesso modo. I rapporti umani sono il mio punto debole.

Qual è il rapporto di “Le cose che non dico” con le case discografiche? Che possibilità ci sono di emergere per un giovane musicista?

Io personalmente credo che una buona etichetta, se sa valorizzare le potenzialità di un artista, sia un ottimo gancio di partenza. Ma è bene ricordarsi che il miglior discografico/produttore/manager di un artista è l’artista stesso. E’ fondamentale credere in se stessi e nel proprio progetto più di chiunque altro. Non posso fare a meno di citare una frase di Andy Warhol: “In the future everyone will be world famous for 15 minutes”. Premonizione assoluta. 

Le possibilità di emergere esistono per una combinazione di fattori totalmente casuale che sono: le opportunità, i giusti agganci e il talento, e in questo caso non si può di certo dire che “un elemento non escluda l’altro”, purtroppo. 

Cosa consiglieresti ad un musicista che vorrebbe vivere di quest’arte?

Consiglio di armarsi di tenacia e pazienza evitando di confrontare il proprio percorso artistico con quello degli altri. Ciascuno di noi ha i suoi tempi e arriva da un background di esperienze diverso. E’ un mondo in cui le conoscenze giuste hanno un peso e per chi non le ha i tempi si dilatano.

Pagine social di “Le cose che non dico”:

www.lecosechenondico.com

https://www.instagram.com/_lecosechenondico_/

https://open.spotify.com/artist/3Kva3swhFuixn3C7V5fVFj?si=xVJTU56oQOKCsTIFIcF4_g

https://www.facebook.com/LeCoseCheNoNDiC0/

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Francesco Cogoni.

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Intervista a Francesca Carboni
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Oggi vi presento l'intervista a Francesca Carboni in arte "Le cose che non dico", cantautrice Cagliaritana classe 1987
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Francesco Cogoni

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