Interviste

INTERVISTA A GIANLUCA MARRAS (MARJANI)

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Quando e come nasce il tuo percorso artistico?

È una domanda difficile, perché non sono sicuro di aver mai realmente iniziato o sviluppato un percorso artistico.

Preferisco dire che, molto semplicemente, disegno… e se mi chiedessi quando e perché ho iniziato ti risponderei che ho iniziato quando ero molto piccolo, come fanno tutti, e ho continuato perché ho sempre amato farlo.

In sintesi la mia risposta è che, per me, disegnare è il fine e non un mezzo, e questo influenza moltissimo anche il mio rapporto con questa disciplina.

Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

Altra domanda difficile.

Credo di essere stato influenzato moltissimo dall’estetica giapponese, tanto tradizionale quanto moderna.

Hokusai e Takashi Murakami, Miyazaki, Studio Ghibli, Shigeru Mizuki e tanti altri.

La loro poetica così borderline, che si muove costantemente tra grottesco, sublime e tragico, è molto vicina ai miei sentimenti.

Ma mi sento profondamente segnato anche dalla mia appartenenza territoriale, tanto dal punto di vista visivo (la tradizione delle maschere, così vicina a quella giapponese, oltre ad artisti come Tavolara e Biasi che amo profondamente), quanto da quello letterario (Grazia Deledda e Sergio Atzeni su tutti).

In realtà, essendo principalmente un fruitore onnivoro di influenze, ispirazioni e feedback, potrei scrivere per ore di tutto quello che è confluito e confluisce tuttora nel mio lavoro.

Cosa cerchi in arte?

Rispondere pace sarebbe troppo scontato e probabilmente non sarebbe del tutto veritiero.

Forse la risposta che si avvicina di più alla realtà è “forma”.

Ho la tendenza a pensare “troppo”, ed i miei pensieri sono spesso veloci e disorganici: il processo creativo mi permette di creare delle zone sicure nelle quali linee e colori seguono un percorso preciso e definito.

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C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?

In realtà la mia ricerca è principalmente stilistica, più che concettuale.

In questo momento sono particolarmente interessato al design e ai pattern, e al modo in cui questi possono essere funzionali, in generale, agli artwork.

Mi sento molto attratto dall’impiego pratico dei prodotti artistici nella vita quotidiana, e sto cercando di indirizzarmi verso questa strada.

Qual’è il tuo rapporto con il mercato?

Insufficiente.

Mi piacerebbe avere un rapporto molto più costante col mercato: credo che non ci siano limiti reali alla commerciabilità dei propri prodotti creativi, se non quelli segnati dalla propria onestà intellettuale.

Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

Non saprei, visto che io non vivo d’arte.

Sicuramente il dinamismo: viaggiare, stringere contatti, collaborazioni, partnership, avere una visione moderna e contemporanea della propria attività.

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Link portfolio Behance: https://www.behance.net/marjani
Francesco Cogoni.
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