INTERVISTA A MARCELLO MARCHETTI
INTERVISTA A MARCELLO MARCHETTI
in arte (ZIA MARCY)
Durante gli anni crescevo e guardavo i grandi artisti che si avvicendavano nella grande pista del circo Cesare Togni, era tutto bello e perfetto, un incredibile armonia fatta di animali, artisti, musica e luci.
Un giorno il figlio del direttore mi propose, (obbligo) di presentare lo spettacolo a me, a me che fino a due minuti prima spalavo letame.
Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
I miei maestri sono stati Alex Togni, Elvio Togni, Italo Togni, i due clown più importanti per me son stati Romualdo Simili e Francesco Caroli, due pietre miliari dello spettacolo mondiale.
Coloro che mi hanno insegnato qualcosa sono coloro che nella vita hanno solo creduto nei veri principi civili e di integrazione culturale.
Cosa vuoi comunicare con la tua arte?
Cosa vorrei comunicare?
Felicita e spensieratezza.
La massima aspirazione di un clown è quella di riuscire a far sorridere il tuo pubblico senza usare
volgarità e doppi sensi!
Quanto è difficile vivere di spettacoli in giro per il mondo?
La vita del circo è la mia vita, la mia vita è il circo.
Nulla potrei senza il circo, è una vita fatta sempre sulla strada, alla mercé delle intemperie, ma così tanto gratificante che solo il mio cuore sa cosa provo ogni qualvolta calco la pista.
Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere di quest’arte?
Se qualcuno volesse provare a fare la nostra vita, non creda che sia tutta rose e fiori.
Ma una volta che la capisci la amerai.
Il circo è tutto, il circo è emozione, il circo è un metodo di vita, il circo è IL CIRCO.
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Francesco Cogoni.