INTERVISTA A SERENA ROSSI
Quando e come nasce il tuo percorso artistico?
Respiro quadri ed installazioni fin da quando ero bambina, mio padre era un collezionista di arte contemporanea e di arte dell’800, dico era perché ora la segue meno, mentre da parte di mamma il nonno materno e tutta quella parte di famiglia erano artisti, famiglia Albertella facevano vetrate artistiche, loro opere sono presenti in moltissime chiese italiane.
Così fin da bimba ho iniziato a scimmiottare le opere che vedevo appese in casa, dall’età di 19 anni circa ho iniziato seriamente a dipingere.
Sono autodidatta a parte mille corsi di arte dalla Scuola del Castello a quella di incisione alla Fondazione Pomodoro, Brera serale e altri workshop con cui mi aggiorno spesso.
Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
In primis Massimo De Carlo è stato per me il riferimento del mondo contemporaneo, lo conosceva mio padre e io mi sono rivolta a lui all’inizio, mi consigliò di mollare tutti gli altri studi dopo la laurea in farmacia e passare almeno due anni in giro per il mondo, libera, come spugna che assorbe esperienze, non l’ho seguito.
Gli Artisti che più mi influenzano sono i miei amici: Pino Lia, Anna Finetti, Celina Spelta, Elisabetta Oneto e altri del gruppo Arte da mangiare con cui collaboro da circa 5 anni.
Anche gli amici che ho sui social mi influenzano: Silvia Argiolas, Giulio Perfetti, Gabriele Fedele e altri.
Le esperienze che più mi sconvolgono sono i workshop: veri esperimenti esistenziali, servono molto a cambiare punto di vista.
Cosa cerchi attraverso l’arte?
Cerco di comunicare.
E’ il mezzo migliore che ho per esprimere me stessa e ciò che penso, ho iniziato con i disegni all’asilo e da lì non ho mai smesso.
Attivamente, nel senso che ho pubblicato due raccolte, dal 2012 mi esprimo anche con la poesia.
Non cerco verità o risposte.
C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?
Sì.
Dal 2014, mentre frequentavo un workshop di Ivan Quaroni a Milano, utilizzo un nuovo mezzo espressivo che è lo spray acrilico.
Questo materiale mi ha completamente rapita e ancora mi stupisce per la difficoltà di utilizzo.
Non ho a disposizione muri interi per la mia ricerca e le prove sono sempre contenute, le colature della spray sono uno degli effetti che ricerco.
Direi che la mia arte da allora è cambiata e si avvicina alla street art, da materiali più ricercati come le colature con i glitters dorati sono passata ai materiali di strada, gli spray.
Qual è il tuo rapporto con il mercato?
Potrei esser definita una Outsider.
Odio le gallerie d’arte, ci faccio dei giri solo quando sono ispirata e per vedere il lavoro degli altri, odio le inaugurazioni dove invece come Artista dovrei presenziare e tenere i contatti così non ho una Galleria che mi rappresenti, lavoro più che altro con Curatori indipendenti.
Cosa consiglieresti ad un Artista che vorrebbe vivere d’arte?
Sicuramente consiglierei di dimenticarselo, o almeno si può fare ma ci vogliono tanti anni di esperienza ed esperimenti nel settore.
E’ un lavoro a tempo pieno.
Quasi tutti gli Artisti bravi che conosco se la cavano facendo altri lavoretti paralleli… il massimo Federico Luger che è Artista e gallerista di successo, bravo!
mail: serena.rossi2009@libero.it
sito: http://www.serenarossiartecontemporanea.it/
Instagram: https://www.instagram.com/serenarossiart/
Francesco Cogoni.