“L’atelier” dell’Homo Sapiens
In una grotta del Salento è stato scoperto “l’atelier” dell’Homo Sapiens.
Durante uno studio condotto alla Grotta del Cavallo di Nardò è stata rinvenuta quella che è forse la più antica boutique d’Europa: dalle conchiglie cave si facevano gioielli, infatti sono più di 600 gioielli trovati dagli archeologi di Siena e Bologna.
Gli ornamenti personali sono comunemente legati all’emergere di comportamenti simbolici.
Sebbene la loro presenza in Africa risalga all’età della pietra media, scrivono gli autori di un articolo pubblicato su Archaeological and Anthropological Sciences che ha come prima curatrice Simona Arrighi, prove di fabbricazione di ornamenti in Eurasia sono sporadicamente osservate in contesti del Paleolitico medio, fino ad oggi la diffusione su larga scala è stata ben documentata solo dal Paleolitico superiore.
Tuttavia, poco si sa del periodo che va da 50mila a 40mila anni fa, quando gli esseri umani moderni colonizzarono l’Eurasia sostituendo le popolazioni di ominidi esistenti come i Neanderthal, ed emerse una varietà di culture “di transizione” e del Paleolitico superiore.
“L’atelier” dell’Homo Sapiens perciò non è altro che un ritrovamento di conchiglie cave simili a quelle che si possono trovare in spiaggia ma usate per fare gioielli all’epoca dei Neanderthal.
Ma cosa sono questo tipo di conchiglie?
Questo genere di conchiglie erano beni di prestigio, segni d’identità sociale e indicatori di contatti a lunga distanza nel Neolitico.
Gli ornamenti personali fatti di conchiglie di molluschi marini sono ben noti dai siti preistorici.
Sfortunatamente, i processi di lavorazione necessari per produrre perline, ciondoli e bracciali eliminano le caratteristiche naturali delle conchiglie che consentono l’identificazione dei taxa.
L’esatta determinazione di queste informazioni è invece molto utile per individuare gli habitat originari dei molluschi, l’ubicazione dei siti di raccolta delle conchiglie e le possibili vie di commercio degli ornamenti personali.
La determinazione dei taxa può essere ottenuta mediante analisi distruttive 2D, queste non possono però essere applicate in caso di materiali archeologici rari o di grande pregio.