Interviste

Liz Castelletti “le persone hanno voglia di cose profondamente vere”.

Come procede la vita in questo momento difficile?
Credo che questa clausura obbligata ci abbia regalato qualche battito in meno.
Mi pare che non solo si sia fermata la mia vita ma anche il mio pensiero.
Come fossi in apnea o non sentissi altro che il ticchettio dello scorrere del tempo che appare anch’esso fermo.
Infinitamente infinito.
Stai lavorando a qualche progetto artistico?
Al momento con molta fatica sto portando a termine dei progetti avviati da tempo.
Non credo di essere nelle condizioni mentali per poter affrontare qualcosa di nuovo.
Molti vorrebbero progettare, fare, creare qualcosa di straordinariamente artistico ed innovativo sul Corona Virus ma persino questa società di gente tragicomica, artisti vogliosi di successo, panettieri virtuali ha scelto la via del silenzio come miglior strategia per affrontare questa crisi planetaria.
Com’è cambiata la tua arte in una condizione di semi isolamento come quella in cui ci troviamo?
Io credo che questa Crisi generale abbia investito per la prima volta anche la sfera artistica e l’abbia annientata.
Certamente è presto per essere così definitivi, tuttavia nonostante il mio Facebook sia pieno di persone che fanno parte del mondo dell’arte vedo intorno a me qualche stupida vignetta o disegnino a cavolo con gente che si bacia indossando la mascherina ma poco altro e poco di più.
Credo questo virus sia diventato un tabù almeno quanto la morte stessa.
La gente si è riscoperta fragile, indifesa e sceglie volentieri la via della Fede piuttosto che quella dell’ Arte.
Del resto chi ha mai detto che l’arte sia veramente utile a qualcosa?
Abbiamo scoperto che ne possiamo fare a meno?
Non credo che la bellezza possa reggere davanti alla selvaggia crudeltà della morte.
Forse la morte adesso è molto più affascinante dell’Arte.
Hai modo di tenerti in contatto e condividere la tua arte con i fruitori? Che ruolo giocano i Social in questa battaglia?
Non amo avere contatti con la gente in generale figuriamoci in questa periodo.
Che ruolo dovrebbe svolgere l’artista in questo momento storico?
Credo che i Social almeno per noi nella sfera dell’ Arte non abbia avuto grossi cambiamenti di vedute generali.
Fai, se ti va metti in mostra, se fai una cagata eviti o se ti annoi posti anche quella e via, domani è un altro giorno.
Secondo te, come cambierà il mondo, ma sopratutto i mercati dopo la fine del covid-19?
Penso che le persone abbiano voglia di cose profondamente vere.
Avrà bisogno dopo questa tragedia di non sentirsi presa per il culo ed io credo che ci sarà una grande richiesta di Arte, soprattutto quella artigianale, classica, accademica.
La riscoperta del bello, la voglia di ritrovarsi in un figurativo, sentirsi parte integrante di qualcosa che non richieda un critico od un’ approfondita analisi per essere compresa, apprezzata, capita.
Io credo che le persone avranno bisogno di quadri, di girasoli e il profumo dei papaveri.
Istagram:
email: liz061291@libero.it
Francesco Cogoni. 
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