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“Ritratti d’anima” personale di Piero Ligas

Verrà esposta a Cagliari la prossima personale di

Piero Ligas 

Artista classe 1948.

“Ritratti d’anima” Inaugurerà a Cagliari l’11 Marzo 2017 alle ore 18:30 

Negli spazi del New Coffee Art di piazza Tristani

La mostra rimarrà visitabile tutti i giorni sino all’11 Aprile

Allego di seguito il mio testo di presentazione:

“Il solo modo di rinnovarsi è di svecchiare, di dare un’energia pulita.” [cit.] Joan Mirò.

Qualche giorno fa sono arrivato stremato allo studio dell’amico Piero Ligas, già sulla soglia si sentiva un’aria fresca, come una sorta di energia pulita, ad accogliermi davanti al portone, oltre all’artista con una sua ospite, ho trovato quasi tutta la produzione “ritratti d’anima”che sarà esposta al New Coffee Art di Piazza tristani Cagliri, alle ore 18:30 dell’undici Marzo si terrà l’inaugurazione, e rimarrà visitabile sino all’undici Aprile, tutti i giorni durante l’orario d’apertura. Oltre alla produzione che sarà esposta erano presenti anche dei nuovo quadri, parte di una produzione nascente.
Piero Ligas mi saluta, mi fa accomodare su una sedia e, dopo aver ripreso fiato e salutato l’ospite che andava via, abbiamo avuto modo di parlare.
Questi lavori in qualche modo mi ricordano le vetrate delle cattedrali, pensavo, e dopo aver espresso questo mio pensiero, si dissipa ogni dubbio; Piero infatti mi racconta dei suoi viaggi e di come amava andare ad osservare le cattedrali gotiche di Firenze appena ne aveva il tempo.
Alcuni tra i quadri che Ligas ha voluto mostrarmi hanno proprietà del tutto particolari; l’artista infatti li ha progettati di modo che ogni quadro con proprietà particolare fosse “associabile” ad un altro con la medesima proprietà, come fosse un solo quadro diviso in più pannelli scomponibili e ricomponibili in diverso ordine, mantenendo comunque un effetto di continuità e sensatezza tra sfondo e figura in ogni ordine prestabilito. Già questo meccanismo dovrebbe rendere l’idea dell’importanza che svolge il ruolo della razionalità premeditata e dei rapporti di armonia che collegano formalmente oltre che concettualmente ogni opera di questa produzione.
Tra una chiacchierata e l’altra ho avuto modo di soffermarmi con lo sguardo sul suo gesto pittorico e sono certo che è esso stesso significato profondo di un percorso di ricerca di senso, che porta l’artista Piero Ligas ad un costante svecchiamento della sua dimensione semantica, attraverso quegli equilibri cromatici, quel preciso spessore del segno, quelle forme, verso una propria singolare purezza espressa e incarnata in ogni sua opera.
Poi mi sono perso seguendo i tratti sinuosi e geometrici dei suoi neri che delimitano stagliandosi oltre le forme della figura, racchiudendola nel suo spazio formale ed entrando a far parte dello sfondo come un altro segno qualsiasi nell’astrazione.
Le campiture monocrome si alternano, spesso in cromatismi simili o lievemente diversi tra sfondo e figura, rendendola parte di quello spazio metafisico di segni in equilibrio tra la figurazione e l’astrazione, espressi con varietà tecniche, la prova di un vocabolario di forme che crescono e mutano insieme al pittore che le pone in essere, maturando lentamente, quadro dopo quadro.
I volti ritratti mi appaiono come pensanti, esprimono un intimo senso di umanità, drammatica ma tenera ed è, credo, un riferimento all’humanitas da intendersi come la intendeva Terenzio, che significa anzitutto volontà di comprendere le ragioni dell’altro, volerne guardare l’anima e sentire la sua pena come pena di tutti: in questo senso l’uomo non è più un nemico all’uomo, un avversario da ingannare con mille ingegnose astuzie, ma un altro uomo da comprendere e aiutare, che è in fin dei conti lo spirito più profondo del Cristianesimo.
Centrale infatti, come mi suggeriva Ligas, è il legame della sua arte con la religiosità, è una prassi costante che come una preghiera si sviluppa perlopiù in solitudine, ciò a cui tende lo sguardo Piero Ligas quando guarda dentro se stesso, è una risposta ad un dubbio che si rinnova, che cresce insieme a lui, è uno sguardo proteso verso una realtà metafisica e trascendentale, una scintilla divina che è in ogni uomo alla quale lui stesso, coscientemente, sa di non poter mai arrivare completamente, ma è in questo suo continuo cercare che si conferma quanto in realtà sia importante il percorso, la destinazione alla quale si tende, si sviluppa oltre le vanità, tendendo al bene.
Questo è un punto fondamentale, durante la mia visita nel suo studio abbiamo parlato dei suoi Ritratti d’anima e di tante altre cose, facendomi presente la profonda responsabilità dell’uomo, di come l’arte sia una cosa seria, ed ho compreso il senso più profondo dell’arte e dell’agire di Piero Ligas, che attraverso la sua dedizione costante, il suo continuo rinnovarsi, vuole regalarci un’energia pulita.
Francesco Cogoni.

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