Intervista ad Alfredo Meschi
Oggi vi presento l’intervista ad Alfredo Meschi, livornese di nascita, è un artista a tutto tondo: regista, attore teatrale e scrittore. Da artista, ha ben capito che non c’è strumento più efficace dell’arte per far arrivare certi messaggi dritti dritti al cuore delle persone.
Quando e come nasce il tuo percorso artistico?
Nel 2016 decido di usare la mia pelle come un manifesto totale, una performance permanente, contro le ingiustizie subite da animali umani e non umani e dal pianeta, facendomi tatuare quarantamila piccole X nere. Così nasce il Progetto X. Verso la fine dell’anno successivo, le “mie” X sono già diventate virali e smettono di essere solo “mie”. Centinaia di persone in tutto il mondo si fanno tatuare le stesse X, nasce così IN THE BLINK OF AN EYE, che porto avanti insieme al fotografo Massimo Giovannini.
Quali persone, situazioni o artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
Il collettivo artistico messicano “Poner el cuerpo, sacar la voz”. L’uso dei loro corpi, nudi ed inchiostrati, usati come azione perturbante e di denuncia verso la sparizione di 43 studenti di Ayotzinapa, mi ha influenzato moltissimo.
Cosa vuoi esprimere attraverso l’arte?
L’urgenza di un cambiamento. Personale, collettivo, di specie. Attraverso le tante letture del numero quarantamila, incarnato sulla mia pelle e su quella di tante altre persone, l’intera Antropocene diventa visibile, diventano visibile le sue sfide, le sue ingiustizie e, forse, anche una possibile pista per invertire la rotta.
Mi piacerebbe approfondire sul tuo lungo percorso di attivismo artistico, cosa puoi dirci?
Da oltre trent’anni mi occupo di arte e di attivismo, di artivismo insomma, in passato principalmente attraverso il teatro sociale, in particolare con il Teatro Immagine di Augusto Boal. E grazie a ciò ho avuto modo di sperimentare la potenza del linguaggio non verbale, di un linguaggio che passi da corpo a corpo, aggirando le trappole della parola.
Qual è il tuo rapporto con il mercato? che possibilità ci sono di emergere per un giovane artista?
La mia prospettiva è anticapitalista, non ho quindi un buon rapporto con il “mercato”. Non sono un ingenuo, né tantomeno un fanatico delle perfezione etica, quindi cerco di barcamenarmi con le inevitabili contraddizioni che un progetto internazionale come il nostro comporta.
Rispetto alle possibilità di emergere per giovani artiste/i, credo che tutto dipenda dal loro daimon interiore. Ascoltandolo ed agendo di conseguenza, tutto il resto verrà da se.
Cosa consiglieresti ad un giovane che vorrebbe vivere di arte?
Di vivere facendo ciò che ci felici, ciò che per noi è irrinunciabile, a volte folle, ciò che quotidianamente alimenta il nostro senso.
Questo è vivere di arte.
Alfredo Meschi Conatti:
Sito: www.intheblink.org
Instagram: alfredomeschix
Mail: progettoblink@gmail.com
Francesco Cogoni.