INTERVISTA AL DUO HACKATAO
a cura di Gianluca Ranzi,
all’ArteA Gallery di Milano,
dal 1 Ottobre al 5 Novembre.
Quando e come nasce il tuo percorso artistico?
Da qualche parte in un Tempo indefinito, tra il 2006 e 2007, quando per il troppo strofinarci abbiamo preso fuoco.
Una reazione incontrollata che abbiamo arginato nell’Altoforno dell’Arte, dal suo continuo ardere zampillano fuori le nostre Opere, nella forma più piroclastica dei Podmork a quella più fluida delle tele.
Sono quasi dieci anni che ci dedichiamo anima e corpo, in una tensione creatrice continua di fusione di due stili diversi ma complementari.
Dalla tinte ultra-flat di Nadia che avvolgono e contengono il flusso magmatico di inchiostro e grafite di Sergio.
Il tutto crea un Tao vorticoso di emozioni e linguaggi rivelatori.
Citando Gianluca Ranzi, curatore di WAZHACK la nostra ultima personale: “Il lavoro di HACKATAO si estende così a macchia d’olio tra arte e vita, abbracciando tanto le metafore della prima quanto il flusso della seconda, senza perdere mai di vista né l’elaborazione concettuale né la vitalità della forma”.
Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
Attingere da una sola fonte è rischioso, dissetarsi nel Tutto può essere dispersivo.
Sergio ama la Conoscenza, vorrebbe contenerla tutta, ha una memoria incredibile ma disordinata, caotica, per lo più emotiva, che ha bisogno di riversare nel suo Flusso.
Nadia è l’Ordinatrice e il suo femminile contenere ci permette di mantenere una direzione, uno stile originale, riconoscibile eppure influenzato da tutta la storia dell’Arte e dall’Attuale.
Infatti nelle nostre Opere si trovano citazioni colte del passato fino alla cultura pop del presente.
Ce ne sono per tutti i gusti e tutti i livelli di cultura, perché svelarle quando il gioco divertente è proprio trovarle?
Citando sempre Ranzi “Sono due artisti che lavorano a partire da un deposito di energia culturale e di riferimenti stilistici che oscillano dall’alto al basso della produzione culturale, dal museo alla strada, dallo stile alla spontaneità del quotidiano…
L’arte tribale, la caricatura e il fumetto, gli emoticon e lo sciamanesimo, l’alchimia e i cartoon di Adventure Time…
Tutto si intreccia e si fonde fino ad essere indistinguibile nel nuovo magma che qui cola e travolge ciò che trova, inglobando figure e emozioni”.
Cosa cerchi attraverso l’arte?
L’Incastro, il Vortice e la Fuoriuscita.
L’Orgasmo Creatore multiplo divertito e sfinente.
Fare tutto questo nell’alcova del nostro immaginario, cercando di capire come funziona il mondo e riversare il nostro sapere non sapere in bellezza.
Il tutto con un linguaggio indirizzato a chi è riuscito a diventare adulto mantenendo l’energia vitale del suo bambino interiore.
C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?
Nadia cerca la perfezione, sapendo che non esiste tende verso di essa con ludico incedere.
Sergio invece tende a reinventare l’Errore.
Qual è il tuo rapporto con il mercato?
Un buon rapporto, noi creiamo e il mercato ci dà l’opportunità di continuare a farlo.
Nonostante la nostra indole riservata e schiva, abbiamo riscontri positivi dal mondo del collezionismo.
Ci fa sempre piacere quando la nostra arte è apprezzata a tal punto da generare una “separazione” e “cessione” di un valore economico, è un passaggio importante nella Poetica della Bellezza che spesso viene denigrato e rifiutato come se si volesse mantenere l’Arte in un mondo a parte.
Eppure l’Arte ha bisogno del Mercato come un campo ha bisogno del letame per continuare a mantenersi fertile.
Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?
Di non farlo come Hobby, in ogni momento del giorno e della notte bisogna alimentare quel Fuoco Sacro.
Allearsi con i propri demoni e non farsi manipolare dagli eccessi dell’Io.
In sostanza macinare macinare macinare…
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Mail: podmork@podmork.com
Francesco Cogoni.