Interviste

INTERVISTA A EDOARDO KUCICH ALIAS EDDYONE

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Quando e come nasce il tuo percorso artistico?

Ho iniziato con i graffiti 11 anni fa, quando ancora frequentavo le medie.

All’epoca mi dedicavo solo al lettering, mi affascinava quel ” codice” e volevo che diventasse anche mio. Gli anni del liceo artistico sono stati fondamentali, oltre ad avermi “formato” tecnicamente e culturalmente, mi hanno regalato la prima crew seria (si fa per dire), la “trinkabrankacrew”, ed è stato sicuramente il periodo di maggior attività.

Il 2007 è l’anno di fondazione della WASP, che oltre a me comprendeva RIDE e TRAI, attualmente siamo rimasti io e RIDE.

Finito il liceo mi sono iscritto all’Accademia di Belle arti di Torino dove ho frequentato il corso di Decorazione.

Questo è il periodo in cui il lettering ha cominciato a starmi un po’ stretto, avevo bisogno di nuova ispirazione e, con RIDE, abbiamo cominciato a fare qualcosa di diverso.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

Inizialmente mi rifacevo ai big del writing internazionale, ho sempre avuto un debole per COPE TWO e le sue colorazioni.

Un altro writer che mi ha segnato è stato DOES e in generale tutta la LOVE LETTERS…riuscivano sempre a stupirmi e meravigliarmi con le loro murate caleidoscopiche.

L’incontro con OZMO, qualche anno fa ha sicuramente cambiato il mio modus operandi, mi ha avvicinato a un altro mondo e a un linguaggio totalmente differente, quello della street art.

Cosa cerchi in arte?

La meraviglia, ciò che riesce a stupirmi per il contenuto o per l’estetica, anche fuori dal mondo del writing e della street art, quello che ricerco è lo “stupor d’infante”.

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C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?

In questo periodo ci siamo concentrati molto sull’attuale fase capitalistica e su quello che stiamo vivendo.

Personalmente, credo sia molto importante vivere l’attualità e cercare sempre di farsi un’idea su quello che accade nel mondo e, di conseguenza, prendere una posizione.

I muri che studiamo e realizziamo devono essere lo specchio del nostro tempo.

Qual’è il tuo rapporto con il mercato?

Essendo degli street artist’s emergenti siamo totalmente fuori da quelle che sono le dinamiche del mercato dell’arte.

Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

Di non “tradire” mai la propria ricerca, insomma, di rimanere se stessi nella buona e nella cattiva sorte.

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wasp Crew: https://www.facebook.com/WASP-CREW-926540244108916/?fref=ts

Francesco Cogoni.

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