INTERVISTA A FAUSTO NAZER
Quando e come nasce il tuo percorso artistico?
Il mio percorso artistico nasce sin da bambino, quando mi appassionavo a disegnare qualsiasi cosa mi trovavo davanti.
Poi con il tempo ho approfondito questa mia passione, osservando altri artisti dipingere per le vie dei paesini, cosi sono passato dal disegno alla pittura, dopo vari studi personali sul colore, nel 1994 inizio le mie prime esposizioni, avendo poi notevoli apprezzamenti ho iniziato cosi la mia carriera di pittore autodidatta.
Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
Ritengo, visto che mi piace molto nei miei dipinti immortalare attimi, come se fotografassi momenti di vita odierna, contemporanea, di ispirarmi alla corrente pittorica dei Macchiaioli.
Nella loro pittura, mettevano in risalto con il colore, i loro momenti di vita quotidiana del secolo scorso.
Io combinando questa corrente artistica con il neorealismo ho proposto la mia arte la mia pittura contemporanea.
Cosa cerchi in arte?
Premetto, che dipingo esclusivamente solo quando lo sento interiormente e quindi non ho una produzione elevata di elaborati.
Il D’Annunzio sa fare sognare, descrivendo la pioggia nel bosco, il suono che essa produce cadendo sui vari abeti e l’essenza che cambia.
Io non essendo cosi grande, mi accontento e provo a far immaginare e sognare il fruitore, con la mia pittura, di far parte della scena dipinta.
Carpendo le mie stesse essenze e sensazioni da me provate.
C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?
Ritornando alla mia pittura le dico che il tema predominante nei miei lavori è l’acqua, infatti, la pioggia, la neve e il ghiaccio, essendo presenti per gran parte dell’anno nel mio paesaggio visivo, mi spinge alla creatività scultorea e pittorica di neve e ghiaccio.
La pioggia che dipingo sulle mie tele non e un soggetto triste e malinconico, ma risorsa di vita e di rinnovamento.
Vedere cadere le gocce d’acqua dà la sensazione di lavare, purificare tutto quello che viene accarezzato da esse.
Pensare che anche nel grigiore della pioggia c’è sentimento e amore mi appassiona e gratifica, percepire l’odore della pioggia e del paesaggio che la accoglie.
Qual’è il tuo rapporto con il mercato?
Il mercato dell’arte è un mercato molto “misterioso” Si da importanza ad alcune correnti artistiche, per brevi periodi e si tralasciano altrettante con creazioni di notevole bellezza, ma al momento non richieste dalla moda.
Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?
Vivere di arte in questo periodo di tempo penso non sia facile, la crisi che ormai attanaglia da svariati anni l’Italia e l’Europa, rende anche questo settore molto selettivo e difficile, ma diffondendo il proprio operato sul web può aiutare, ad avere più visibilità e magari nuove conoscenze nel mondo artistico.
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Francesco Cogoni.